Il colosso dei giocattoli sommerso dai debiti

Internet ha avuto la meglio sul produttore di giocattoli americano Toys'R'Us, che ha annunciato ieri la liquidazione di tutti i suoi negozi negli Stati Uniti, segnando la fine di un'era per il famoso distributore di giocattoli che impiega 65.000 persone in tutto il mondo. Toys'R'Us, che ha dichiarato bancarotta a settembre 2017, sta ora aspettando il via libera della giustizia statunitense per poter "procedere alla liquidazione dell'inventario" dei suoi 735 negozi negli Stati Uniti, riferisce una nota del gruppo.

"Non abbiamo più il sostegno finanziario per continuare le nostre attività americane", prosegue la nota, affermando che si tratta di una "giornata profondamente triste per noi e per i milioni di bambini e famiglie che abbiamo servito negli ultimi 70 anni". La compagnia cercherà, tuttavia, di salvare la sua attività in Canada e forse alcuni negozi negli Stati Uniti. Nel comunicato non si menzionano possibili licenziamenti, ma secondo la stampa locale la chiusura potrebbe colpire 33.000 posti di lavoro. Inoltre, il gruppo "studia le opzioni", inclusi i "potenziali processi di vendita" per le sue operazioni in Francia, dove il marchio è stato introdotto dal 1989, ma anche in Australia, Polonia, Portogallo e Spagna. Le nuove forme di concorrenza rappresentate da dai retailer online, come Amazon o Cdiscount, hanno indebolito i giocatori tradizionali del settore.

Toys'R'Us, con sede a Wayne, nel New Jersey, ha dichiarato che fornirà "presto" i dettagli dei suoi progetti per la liquidazione dei suoi negozi negli Stati Uniti e la cessione di attività all'estero. Qualunque sia la loro forma, questi progetti dovrebbero avere importanti conseguenze sociali anche se, secondo Dave Brandon, direttore generale del marchio, "il gruppo e i suoi consulenti si sforzano di minimizzare l'impatto della liquidazione sui mercati canadesi ed esteri". Un "accordo" di continuazione dell'attività è stato istituito per i prossimi 60 giorni", ha aggiunto. Creata nel 1948, la piccola bottega di Charles Lazarus ha prosperato fino ad aver dato alla luce, dieci anni, al primo supermercato dei giocattoli rappresentato dalla sua giocosa mascotte, una sorridente giraffa con macchie stellate. Dall'inizio degli anni '80, il gruppo ha avuto un'identità visiva molto colorata volta a diversificare il suo portafoglio, specialmente con il marchio Kids'R'Us poi Babies'R'Us (1996) e ha iniziato a stabilirsi all'estero, aprendo il suo primo negozio in Canada. Ma ha aspettato fino al 1998 per lanciare il suo sito online, lasciandosi alle spalle la competizione. Nel 2000 ha firmato una partnership con il gigante americano del commercio online Amazon.

Nel 2004 il gruppo ha effettuato una "revisione strategica" prima di essere acquistato nel 2005 dai fondi di investimento Bain Capital e Kkr così come dall'investitore immobiliare Vornado Realty Trust. Toys'R'Us, secondo l'istituto mercato IbisWorld, ha rappresentato il 13,6% del mercato dei giocattoli negli Stati Uniti nel 2016, contro il l 29,4% di Walmart, il 16,3% ad Amazon e il 13,9% di GameStop.

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