Los Angeles (California, Usa), 14 feb. (LaPresse/AP) – Il Tamagotchi, il cucciolo digitale che nel 1996 spopolò in tutto il mondo, sta per tornare. Ma al momento solo sugli smartphone Android. Con una app disponibile a partire da oggi, le compagnie Bandai e Sync Beatz Entertainment sperano di rinverdire i fasti di quasi vent’anni fa, portando sugli smartphone il videogioco precursore di altri giocattoli di successo planetario, come ad esempio il Furby. Come nel gioco originale, l’app chiede all’utente di prendersi cura di un cucciolo virtuale premendo pulsanti che simulano attività come dargli da mangiare, sgridarlo e farlo giocare. Se il Tamagotchi verrà trascurato, finirà per morire, proprio come accadeva con il piccolo giocattolo a forma di guscio che 17 anni fa era in mano a milioni di bambini e ragazzi.

L’applicazione, che in futuro sarà disponibile anche per i dispositivi Apple, contiene diversi personaggi che è possibile fare entrare in gioco man mano che si procede, svariati sfondi e colori per i gusci. Saranno due le modalità di gioco: quella classica e un’altra in cui l’utente può giocare a morra cinese con il suo Tamagotchi. La versione base della app è gratuita, mentre quella senza avvisi pubblicitari costa 99 centesimi. Sync Beatz, che ha ricevuto l’autorizzazione da Bandai a trasferire il videogioco su una app, ha scelto per la sua creazione il nome ‘Tamagotchi L.i.f.e.’, dove L.i.f.e. sta per ‘love is fun everywhere’ (l’amore è divertente dappertutto).

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