Bangkok (Thailandia), 22 mag. (LaPresse/AP) – Il comandante dell’esercito thailandese, il generale Prayuth Chan-Ocha, ha annunciato un colpo di Stato affermando che sarà mirato a ripristinare la stabilità nel Paese, colpito da una crisi politica. L’annuncio, che giunge tre giorni dopo l’imposizione della legge marziale, è stato trasmesso dalla televisione nazionale. La commissione che martedì aveva imposto la legge marziale, ha detto Prayuth, assumerà adesso il controllo dell’amministrazione del Paese. “È necessario che il Comando per il mantenimento della pace e dell’ordine, che comprende l’esercito, la marina militare, le forze armate e la polizia, prenda il controllo dell’amministrazione del Paese”, ha dichiarato il generale. Tra i motivi dell’imposizione della legge marziale, tre giorni fa l’esercito aveva citato i timori che i gruppo pro e anti governativi potessero rimanere coinvolti in nuove violenze.

Poco prima dell’annuncio soldati armati a bordo di veicoli dell’esercito avevano circondato la sede del club militare a Bangkok dove si svolgeva il secondo incontro tra i rappresentati dei gruppi politici, apparentemente per impedire alle persone che si trovavano all’interno di uscire.

Nelle ultime ore si erano tenuti dunque due incontri fra i principali schieramenti politici in Thailandia: un meeting ieri e un altro appunto oggi. Alla riunione di ieri erano presenti quattro inviati del primo ministro ad interim Niwattumrong Boonsongpaisan, che aveva rifiutato di parteciparvi di persona, il leader delle proteste antigovernative Suthep Thausuban, il leader del movimento pro governativo delle Camicie rosse, Jatuporn Prompan, rappresentanti del partito Pheu Thai della ex premier Yingluck Shinawatra e del Partito democratico, all’opposizione, nonché i cinque membri della commissione elettorale e rappresentanti del politici non avrebbero mai accettato di incontrarsi.

Si tratta del 12esimo colpo di Stato organizzato dall’esercito thailandese dalla fine della monarchia assoluta nel 1932. Dopo aver dichiarato martedì la legge marziale, il comandante delle forze armate aveva precisato che non si trattava di un golpe, assicurando che “tutto sarebbe andato avanti normalmente”. Sempre martedì, l’esercito, visto da molti come favorevole ai manifestanti antigovernativi, aveva ordinato alle emittenti schierate politicamente di interrompere le loro trasmissioni.

Il conflitto politico in Thailandia va avanti dal 2006, quando l’allora primo ministro Thaksin Shinawatra, fratello di Yingluck, fu allontanato dal potere in un colpo di Stato militare dopo essere stato accusato di corruzione e abuso d’ufficio. L’ultima ondata di violenze era iniziata a novembre, quando manifestanti antigovernativi erano scesi in strada per chiedere le dimissioni della premier Yingluck Shinawatra, sorella di Thaksin. All’inizio di maggio Shinawatra è stata costretta a lasciare l’incarico, dopo che la Corte costituzionale l’ha dichiarata colpevole dell’accusa di abuso d’ufficio.

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