Johannesburg (Sudafrica), 30 ago. (LaPresse/AP) – Circa 270 minatori sudafricani sono stati accusati di omicidio dei 34 colleghi che, durante uno sciopero del 16 agosto, sono stati uccisi dai colpi di arma da fuoco esplosi dalla polizia. “E’ stata la polizia a sparare, ma gli agenti erano sotto attacco dei dimostranti, che erano armati. Perciò oggi i 270 accusati sono stati incriminati per omicidio”, ha provato a spiegare la decisione il portavoce della procura, Frank Lesenyego.

Intanto, oltre 150 minatori arrestati hanno già presentato reclami sostenendo di essere stati picchiati nelle celle della polizia, con bastoni, pugni, calci e schiaffi. Maltrattamenti volti, sembra, a costringere i lavoratori a fare i nomi dei colleghi che hanno provocato la morte di due agenti nel corso delle violenze avvenute la settimana precedente alla strage di minatori. In quella settimana persero la vita altre otto persone, tra cui tre minatori e due guardie di sicurezza della miniera che i lavoratori in sciopero hanno bruciato vivi nel loro veicolo.

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