I giovani hanno chiesto di bloccare la vendita delle armi da fuoco, scagliandosi contro Trump e le lobby

Si preparano a tornare in classe gli studenti della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, due settimane dopo che un 19enne ha ucciso 17 persone. "Ricordate che il nostro obiettivo è prepararci emotivamente e stare bene, non è il curriculum: quindi non serve lo zaino", ha affermato su Twitter il preside della scuola superiore, Ty Thompson. Dopo la strage, gli studenti si sono impegnati a chiedere ai legislatori di rafforzare le leggi sul controllo dell'accesso alle armi da fuoco, scagliandosi contro il presidente Donald Trump e contro la lobby delle armi, la National Rifle Association. Vari giovani hanno trascorso lunedì e martedì a Washington, chiedendo ai deputati di arginare o mettere fine alla vendita di armi semiautomatiche, come quella che ha usato il 19enne Nikolas Cruz a Parkland. 

Tuttavia, nonostante i sondaggi mostrino che la maggioranza degli americani è favorevole a regole più severe sulle armi da fuoco, i cambiamenti alle leggi sono un obiettivo difficile nel Congresso controllato dai repubblicani. La tendenza dei repubblicani a seguito della strage in Florida è stata infatti quella di accusare le forze dell'ordine, più che guardare alla facilità di procurarsi fucili d'assalto. Inoltre, Trump ha suggerito di armare i professori, approccio cui l'Nra è favorevole ma criticato dagli stessi insegnanti. 

La studentessa Delaney Tarr ha ringraziato i politici di Washington per aver incontrato lei e altri giovani, ma ha poi twittato: "Abbiamo parlato e voi avete ascoltato. Ma ora è tempo di agire, speriamo che andrete avanti".

Intanto, la Florida sta valutando di alzare l'età minima per l'acquisto delle armi da 19 anni a 21 anni e di imporre un periodo di attesa di tre giorni per gli acquisti, come parte delle misure promosse dal governatore repubblicano. Un divieto delle armi d'assalto non è tra le proposte in discussione. 

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