Damasco (Siria), 25 ago. (LaPresse/AP) – Le Nazioni unite confermano l’accordo raggiunto con il governo siriano per una visita degli ispettori Onu nel luogo del presunto attacco con armi chimiche avvenuto mercoledì scorso a est di Damasco e fanno sapere che i sopralluoghi cominceranno da domani. A riferirlo è il portavoce Martin Nesirky, spiegando che la missione “si sta preparando a condurre sul posto attività di indagine sui fatti”.

Il portavoce dell’Onu fa sapere inoltre che il governo siriano “afferma che fornirà la necessaria collaborazione, compreso il rispetto della cessazione delle ostilità nei luoghi collegati all’incidente”. Nesirky ha aggiunto che il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, “vorrebbe ribadire che tutte le parti coinvolte condividono egualmente la responsabilità di cooperare nel generare urgentemente un ambiente sicuro, in modo che la missione possa compiere il suo lavoro in modo efficiente, e nel fornire tutte le informazioni necessarie”. L’accordo raggiunto fra Onu e Damasco sembra rispettare le richieste di potenze mondiali come Usa, Regno Unito, Francia e Russia, che avevano invitato il governo siriano a collaborare con l’Onu e a garantire l’accesso degli ispettori Onu nel luogo del presunto attacco con armi chimiche di mercoledì.

La squadra Onu che compierà l’indagine è quella composta da 20 persone che è arrivata in Siria la scorsa settimana per un’indagine sull’uso di armi chimiche relativa ad altri tre episodi denunciati precedentemente in tre zone: una è quella del sobborgo Khan al-Assal di Aleppo, dove il 19 marzo è avvenuto un attacco sospetto del quale il presidente Bashar Assad attribuisce la responsabilità ai ribelli; gli altri due luoghi sono stati invece mantenuti segreti. La missione è guidata dal capo ispettore Ake Sellstrom. In Siria si trova intanto da ieri Angela Kane, responsabile Onu per il disarmo. È stata lei a raggiungere l’accordo con il ministro degli Esteri siriano Walid al-Moallem per l’ingresso degli ispettori nella zona del presunto attacco di mercoledì, cioè quella di Ghouta, sobborgo a est di Damasco.

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