Beirut (Libano), 3 mag. (LaPresse/AP) – Nuovo massacro in Siria. Almeno 50 persone sono state uccise nel villaggio sunnita di Bayda, lungo la costa siriana, nei pressi di Banias. L’Osservatorio siriano per i diritti umani fa sapere però che le vittime potrebbero essere fino a 100. Approntare un bilancio è molto difficile dal momento che la zona è isolata e le forze del regime si trovano ancora sul posto dove, secondo gli attivisti, stanno conducendo perquisizioni di casa in casa. A denunciare “un massacro su larga scala” è la Coalizione nazionale siriana, che include tutti i principali gruppi dell’opposizione. La Coalizione accusa le forze di Bashar Assad di essere responsabili. La famiglia Assad è alawita, una setta che si separò dagli sciiti. Il villaggio dove sono avvenute le uccisioni di massa, invece, è a prevalenza sunnita.

UCCISI ANCHE DONNE E BAMBINI. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra ma che che gode di una fitta rete di attivisti sul campo in Siria, cita testimoni locali che raccontano che sono stati uccisi anche donne e bambini. Decine di residenti risultano inoltre dispersi. Gli attivisti riferiscono che nel villaggio sono state tagliati servizio internet e linee telefoniche. Secondo i testimoni, le vittime sono state uccise con coltelli o oggetti contundenti da uomini armati appoggiati da forze dell’esercito. Alcune case sono state incendiate. Se le vittime venissero confermate, si tratterebbe dell’ultimo di una lunga serie di uccisioni di massa nella guerra civile in Siria. Il mese scorso gli attivisti hanno accusato le truppe governative di avere ucciso oltre 100 persone nei combattimenti per prendere il controllo di due sobborghi di Damasco che erano in mano ai ribelli.

IL PRIMO VIDEO DEL MASSACRO. Sono filtrate intanto le prime immagini del massacro. L’Osservatorio ha inviato ai media un video che risulta compatibile con le notizie in possesso di Associated Press relative all’area. Il filmato mostra i corpi di almeno sette uomini e ragazzi in abiti civili distesi in una pozza di sangue davanti a una casa. La didascalia recita: ‘prime immagini delle esecuzioni a Bayda’. Si vede una donna che tocca il corpo di uno degli uomini e dice “non addormentarti, non ti muovere”. Poi in riferimento alla dichiarazione di fede musulmana prima della morte dice: “non c’è dio, ma Allah”. La telecamera si sposta a quel punto sui corpi sul pavimento e si sente un’altra donna che urla “dove siete, persone del villaggio?”.

OPPOSIZIONE DENUNCIA ASSAD. Le notizie che giungono dalla Siria “confermano ora un massacro su larga scala a Bayda”, ha scritto la Coalizione nazionale siriana, con sede al Cairo. “Le prime informazioni confermano che le forze di Assad sono state coinvolte direttamente” nelle violenze, prosegue l’opposizione, che invita poi la comunità internazionale ad agire: “è tempo che il mondo intervenga e protegga i civili siriani ponendo fine ai terribili crimini del regime di Assad”.

MEDIA DI STATO NON FANNO CENNO A MASSACRO. I media di Stato siriani non hanno fatto alcun cenno al massacro di Beyda. L’agenzia di Stato Sana si è limitata a riferire che l’esercito ha proseguito oggi “la repressione sui gruppi terroristi” senza menzionare operazioni a Bayda o Banias. Sul Syrian Times, quotidiano in lingua inglese pubblicato dal ministero dell’Informazione a Damasco, c’era un piccolo riferimento a Bayda, ma per parlare di un sequestro di armi compiuto nel villaggio da parte delle truppe governative.

OLTRE 70MILA MORTI DA MARZO 2011. Il conflitto siriano, entrato ormai nel suo terzo anno, è cominciato a marzo del 2011 con proteste pacifiche contro il governo di Assad. Successivamente si è trasformato in conflitto armato fra governo e opposizione. Secondo le stime delle Nazioni unite, finora sono oltre 70mila le persone uccise. Dall’inizio della rivolta oltre un milione di cittadini siriani è fuggito cercando rifugio nei Paesi confinanti: Giordania, Libano e Turchia. Milioni inoltre i residenti che hanno lasciato le proprie case e si sono trasferiti restando all’interno della Siria. La guerra ha anche spaccato il Paese marcando le differenze religiose e le violenze a Bayda sembrano avere uno sfondo settario. Il villaggio è abitato soprattutto da musulmani sunniti, che costituiscono la maggior parte del movimento dei ribelli, mentre i villaggi vicini sono perlopiù abitati da membri della setta alawita, la stessa di Bashar Assad.

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