Il Cairo (Egitto), 22 gen. (LaPresse/AP) – I ministri degli Esteri della Lega araba, che si sono riuniti oggi al Cairo, hanno deciso di estendere la missione degli osservatori in Siria per un altro mese. Lo riferiscono fonti ufficiali rimaste anonime. Il numero degli osservatori, spiegano le fonti, sarà aumentato e gli inviati riceveranno un addestramento dalle Nazioni unite. Poche ore dopo l’Arabia saudita ha però annunciato che ritirerà i propri membri della missione. A dare la notizia è stato il ministro degli Esteri, Saud al-Faisal, dicendo che “il governo siriano non ha applicato il piano arabo”. Ha inoltre chiesto che i Paesi arabi, la Cina, la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti premano perché il governo del presidente Bashar Assad fermi le violenze.

Oggi, in seguito a scontri con i soldati disertori, le forze di sicurezza siriane si sono ritirate dalle strade di Duma, sobborgo di Damasco. In serata, però, i combattimenti sono ripresi. È quanto riferisce Rami Abdul-Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che le truppe del governo hanno ripiegato in un quartier generale provinciale e un edificio dell’agenzia di sicurezza. L’attivista siriano Mustafa Osso conferma che le forze di sicurezza hanno abbandonato Duma, ma non ha informazioni sugli scontri. In un video pubblicato sui social media dagli attivisti siriani si vedono cinque uomini mascherati, uno dei quali in uniforme, che leggono una dichiarazione: “La città di Duma è stata liberata dalle squadre di Assad”. Il video mette in guardia le truppe fedeli al presidente dicendo loro di non entrare a Duma, perché in quel caso i disertori “spareranno razzi contro il palazzo presidenziale” a Damasco e uccideranno i prigionieri nelle loro mani. Poche ore dopo è stato riferito che i combattimenti sono però ripresi. Lo hanno riferito gli attivisti dell’Osservatorio per i diritti umani e dei Comitati di coordinamento locali. Questi ultimi hanno aggiunto che negli scontri vengono usate mitragliatrici pesanti. Non ci sono notizie di feriti. Il capo dell’Osservatorio, Rami Abdul-Rahman, ha detto di non avere informazioni su eventuali vittime, ma che le forze di sicurezza a un posto di blocco all’ingresso del distretto hanno ucciso un uomo che stava passando di lì oggi. Ha aggiunto che un’altra persona è rimasta uccisa nella città di Rankous e un’altra ancora nella provincia di Idlib. Secondo l’agenzia di Stato Sana uomini armati hanno aperto il fuoco contro l’auto di un brigadiere generale, uccidendo lui e un altro ufficiale a bordo.

Secondo il bilancio fornito oggi dagli attivisti, le persone uccise nella giornata nel Paese sarebbero 12. Dall’arrivo degli osservatori della Lega araba, secondo le stesse fonti, sarebbero 976, di cui 54 bambini e 28 donne.

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