Washington (Usa), 26 ago. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti tornano all’attacco contro il governo siriano sulla questione armi chimiche. E lo fanno con una dichiarazione dura del segretario di Stato John Kerry, il quale ha sottolineato che la norma internazionale di non utilizzare armamenti di questo tipo “non può essere violata senza conseguenze”. Quell’attacco è una “oscenità morale” per deve scioccare la coscienza del mondo, ha affermato il numero uno della diplomazia Usa, secondo cui il significato dell’attacco di mercoledì scorso vicino a Damasco “va al di là del conflitto siriano, che ha già provocato enormi sofferenze. Si tratta di un uso indiscriminato di armi chimiche” che, il mondo ha deciso, non devono più essere utilizzate.

Kerry ha fatto poi riferimento alle fotografie e ai video delle vittime, pubblicati il giorno dell’attacco sospetto, che hanno fatto il giro del mondo. “Ho esaminato i filmati, che avrete visto centinaia volte. Sono un urlo nei nostri confronti. Impossibile trovare parole per descrivere le sofferenze, non posso dimenticare le immagini di un uomo che cerca di salvare i figli. Sofferenze umane che non dimenticheremo mai”. A conferma della veridicità delle immagini, Kerry ha ricordato le parole dei testimoni sul posto, tra cui anche l’organizzazione Medici senza frontiere. “Oggi – ha detto – stiamo facendo i conti con la realtà ed è una realtà agghiacciante”.

Il segretario di Stato ha quindi attaccato Damasco per aver ostacolato il lavoro delle Nazioni unite, i cui ispettori si trovano attualmente in Siria per indagini su altri episodi ma che oggi, grazie a un accordo trovato con il governo siriano, si sono potuti recare nel luogo del raid per raccogliere campioni. “Assad – ha detto Kerry – non ha mai collaborato con gli ispettori dell’Onu”, avrebbe dovuto garantire una “risposta immediata”, invece “il regime ha attaccato l’area in modo indiscriminato, distruggendo le prove”. Prove che però, garantisce il segretario di Stato, gli Stati Uniti hanno in abbondanza per dimostrare che le armi chimiche siano state utilizzate e le renderanno pubbliche nei prossimi giorni.

Nessuna indicazione precisa su come si muoverà ora Washington. Il presidente Barack Obama, ha concluso Kerry, è “in contatto con i nostri più stretti alleati, prenderà una decisione adeguata e pensa che debba esserci un senso di responsabilità per coloro che hanno usato queste armi. La situazione è molto seria e serve un’analisi molto seria”.

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