Damasco (Siria), 9 set. (LaPresse/AP) – “Non è stato lui a dare gli incarichi (agli alti ufficiali del regime e del potere in Siria, ndr), lo hanno fatto suo fratello e suo padre”, quindi Bashar Assad “ha più paura di essere ucciso da uno di loro che dagli attacchi aerei occidentali”. Così Ribal al-Assad descrive il cugino, il presidente siriano Bashar Assad, in una intervista ad Associated Press. Assad, che compirà 48 anni mercoledì, secondo il parente inizialmente voleva davvero promuovere le riforme nel suo Paese, tra cui permettere la presenza dei partiti politici, ma è poi stato schiacciato dall’elite che lo attorniava. Bashar Assad è succeduto al padre nel 2000, ereditando una leadership costruita con minuzia.

La famiglia e la minoranza alawita cui appartiene detengono le posizioni più rilevanti dell’esercito e delle agenzie di intelligence. Inoltre, selezionate famiglie della maggioranza sunnita, cristiane e di altre minoranze hanno avuto posti di potere o economicamente influenti, che le hanno legate al regime. Secondo i piani del padre, al potere sarebbe dovuto salire il fratello di Bashar, Basil, ucciso però in un incidente d’auto nel 1994. Bashar fu allora richiamato dai suoi studi in medicina a Londra, inviato all’addestramento militare ed elevato a rango di colonnello, perché potesse un giorno governare. Quando il padre morì nel 2000, l’età necessaria per essere presidente fu abbassata da 40 a 34, per permettergli di assumere l’incarico. Questo gli fu dato dopo un voto in cui fu l’unico candidato.

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