New York (New York, Usa), 8 giu. (LaPresse/AP) – Gli osservatori delle Nazioni unite in Siria vengono deliberatamente presi di mira con armi pesanti e proiettili perforanti. È quanto ha denunciato il segretario generale Onu Ban Ki-moon durante la riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza, rivelano fonti anonime. Ban avrebbe riferito di ripetuti episodi di spari vicino agli osservatori, probabilmente allo scopo di costringerli a ritirarsi, ed elencato numerosi incidenti di questo tipo, fra cui l’ultimo avvenuto nella provincia di Hama, teatro mercoledì di un massacro che ha lasciato circa 80 vittime.

L’incontro del Consiglio si è tenuto a porte chiuse nella notte italiana, dopo la riunione dell’Assemblea generale di ieri pomeriggio. L’ambasciatore della Russia all’Onu, Vitaly Churkin, ha ribadito che l’opposizione non ha rispettato il piano di pace Onu, al pari del governo, sebbene ci siano stati “sviluppi incoraggianti” come per esempio l’accordo per permettere l’ingresso delle agenzie umanitarie. Gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iran di essere “parte del problema”, sostenendo Damasco.

Ha preso poi la parola l’inviato speciale di Onu e Lega araba per la Siria, Kofi Annan, il quale, rivelano fonti anonime, ha proposto di formare un gruppo di contatto con cui mettere fine al conflitto, che includa i Paesi che possono influenzare entrambe le parti, tra cui appunto l’Iran. Teheran diventerebbe in tal modo importante Paese intermediario e Annan, al contrario degli Usa, si è detto speranzoso che sia “parte della soluzione”. Imperativo per l’inviato è che il Consiglio sia unito nelle risoluzioni, chiaro riferimento a Cina e Russia, contrari alle sanzioni contro il governo di Damasco e a un intervento militare simile a quello in Libia. “Se i Paesi potranno unirsi e affrontare i problemi in una maniera realisticamente fredda – ha detto Annan – se saranno in grado di cooperare e suggerire una roadmap che la Siria consideri, e di lavorare davvero per spingere tutti nella stessa direzione, potremo fare progressi”. Altrimenti, aveva riferito in Assemblea, “il futuro probabilmente sarà caratterizzato da brutale repressione, massacri, violenze settarie e anche guerra civile totale. Allora tutti i siriani avranno perso”.

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