Beirut (Libano), 2 set. (LaPresse/AP) – Oltre 26mila persone sono morte in Siria dall’inizio della rivolta a marzo del 2011. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che include nel computo le vittime registrate ad agosto e precisa che tra i morti ci sono oltre 18.500 civili. Diverso il bilancio fornito dai Comitati locali di coordinamento, secondo cui dall’inizio della rivolta in Siria sono morti oltre 23mila civili. I Comitati non inseriscono nel conteggio delle vittime i membri dell’esercito. Il mese scorso i due gruppi di attivisti hanno fissato a circa 20mila i morti nel conflitto in Siria, ma oggi hanno aggiornato il bilancio dopo aver registrato anche le vittime di agosto.

Secondo i dati diffusi dagli attivisti, agosto è stato in Siria il mese peggiore dall’inizio della rivolta, con circa 5mila persone uccise. Nel mese di agosto le violenze hanno avuto una svolta perché le forze fedeli a Bashar Assad hanno cominciato a usare per la prima volta in modo diffuso i bombardamenti aerei per reprimere la rivolta e anche perché i combattimenti hanno raggiunto Aleppo, la città più grande della Siria.

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