Damasco (Siria), 18 ago. (LaPresse/AP) – È arrivata a Damasco la squadra di ispettori delle Nazioni unite incaricata di indagare sul presunto uso di armi chimiche in Siria. Il team, composto da 20 membri fra ispettori e assistenti, è arrivato oggi a bordo di un convoglio di 10 auto in un hotel a cinque stelle nel cuore della capitale siriana, dove ad attenderlo c’era una folla di giornalisti e cameraman. La missione della squadra Onu sarà limitata a indagare sull’uso di armi chimiche in tre aree: una è quella del sobborgo Khan al-Assal di Aleppo, dove il 19 marzo è avvenuto un attacco sospetto del quale il presidente Bashar Assad attribuisce la responsabilità ai ribelli; gli altri due luoghi sono stati invece mantenuti segreti.

Prima dell’arrivo degli ispettori il vice ministro degli Esteri siriano, Faisal Mekdad, ha detto ad Associated Press che la Siria “coopererà totalmente” con il gruppo. “A nome della Repubblica araba siriana assicuro che coopereremo in modo totale con questo team e forniremo tutte le informazioni che abbiamo e tutti i mezzi per raggiungere una conclusione razionale”, ha dichiarato il ministro. “Il nostro obiettivo di base è che questa squadra trovi i fatti sul tereno, soprattuto cosa è successo a Khan al-Assal perché noi, in quanto governo, non sappiamo di nessun altro caso se non quello in cui sono state usate armi chimiche dai terroristi”, ha aggiunto. Il governo siriano usa abitualmente la parola terroristi per riferirsi ai ribelli.

“La Siria non userà mai armi chimiche contro il suo popolo”, ha poi ribadito il ministro. “Abbiamo detto che queste armi sono state usate in Siria e la Siria è stata la prima a informare le Nazioni unite che gruppi armati avevano usato queste armi a Khan al-Assal”, ha proseguito. “Ci saremmo augurati che l’Onu conducesse le indagini immediatamente al momento in modo che non avrebbe incontrato difficoltà a raccogliere le prove”, ha infine concluso.

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