Dakar (Senegal), 25 feb. (LaPresse/AP) – Giornata di elezioni presidenziali in Senegal, dove i cittadini si sono recati alle urne per scegliere fra i 14 aspiranti capi di Stato. Tra i candidati anche l’attuale presidente Abdoulaye Wade, 85 anni, che è stato contestato quando è andato a votare e non ha potuto perciò tenere la tradizionale conferenza stampa. Wade, in corsa per il terzo mandato di sette anni nonostante le contestazioni popolari, sembra però dover affrontare la più grande sfida della sua carriera. I primi risultati emersi in serata dalla sua circoscrizione di appartenenza mostrano infatti che ha ottenuto meno del 22% dei voti, con solo 102 preferenze su 484.

I seggi elettorali si sono chiusi intorno alle 19 e le operazioni di voto si sono svolte senza disordini tranne che nella provincia di Casamance, dove due veicoli che trasportavano materiale elettorale sono stati attaccati come intimidazione nei confronti dei cittadini. I risultati parziali sono attesi per giorno 28 alle 13 ora italiana.

La decisione della Corte costituzionale di ammettere la candidatura di Wade, rifiutando invece quella del noto cantante Youssou N’dour, aveva provocato proteste di piazza nelle scorse settimane. Dopo che Wade è salito al potere nel 2000, infatti, la Costituzione è stata modificata per imporre un limite massimo di due mandati per la presidenza. Wade si è invece ricandidato sostenendo che la legge non sia retroattiva e quindi non sia applicabile al suo caso. Per evitare il ballottaggio ha bisogno di almeno il 50% dei voti.

Avvocato con più lauree conseguite in Francia, Wade ha trascorso 25 anni come leader dell’opposizione. Prima di essere eletto 11 anni fa si è candidato e ha perso quattro volte. La sua vittoria fu accolta come un passo avanti verso la democrazia dopo il lungo governo di Abdou Diouf, anche perché quest’ultimo per la prima volta nella storia del Paese chiamò il vincitore per ammettere la sconfitta. Da quando ha assunto l’incarico, Wade è stato sempre più criticato: prima per aver delegato una consistente parte del potere al figlio, poi per gli scandali di corruzione che hanno colpito la sua amministrazione. Nel 2007 vinse al primo turno con il 56% circa delle preferenze. Allora disse ai giornalisti che non si sarebbe candidato per un terzo mandato, promessa che non ha rispettato.

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