Katmandu (Nepal), 26 apr. (LaPresse/EFE) – Al via gli aiuti dopo il devastante terremoto che ha colpito il Nepal e i Paesi vicini, provocando secondo l’ultimo bilancio 2.357 morti e oltre 6mila feriti nel solo Nepal. In India 62 persone sono morte e altre 269 sono rimaste ferite, nella regione autonoma cinese del Tibet i morti sono 18 mentre in Bangladesh il bilancio oscilla. La comunità internazionale già da ieri ha cominciato a mobilitarsi inviando perlopiù aerei utili per le ricerche, aiuti umanitari e squadre di salvataggio. Fra i primi a dare il proprio contributo i Paesi vicini: India, Pakistan e Cina. Aiuti inoltre da Stati Uniti, Unione europea, Spagna, Regno Unito, Francia, Israele, Giappone, Venezuela, Panama e Colombia, e le Nazioni unite stanno garantendo il loro appoggio.

Di seguito una panoramica degli aiuti internazionali già partiti o annunciati, suddivisi per Paese di provenienza.

INDIA. Membri dell’esercito indiano si trovano già per le strade di Katmandu, dove contribuiscono ale operazioni di salbataggio. Efe ha inoltre constatato che sei elicotteri indiani sorvolano la zona e stanno contribuendo attivamente al salvataggio degli scalatori bloccati sul monte Everest a seguito delle valanghe provocate dai terremoti di ieri e stamattina.

PAKISTAN. Il Pakistan ha inviato quattro aerei militari C-130 Hércules con personale e materiale medico, squadre specializzate nei salvataggi e alimenti. Ad annunciarlo è stato il direttore generale dell’ufficio relazioni con il pubblico dell’esercito, Asim Bajwal, tramite il suo account Twitter. Gli specialisti sono equipaggiati con radar in grado di individuare la presenza di persone sottoterra, macchinari per scavare il cemento e cani addestrati per la ricerca di persone. Fra il personale medico ci sono chirurghi, ortopedici, ginecologi, anestesisti, pediatri e radiologi. Da Islamabad sono arrivati inoltre cibo e 200 tende da campeggio, oltre che coperte

CINA. La Cina invierà una squadra di salvataggio composta da 40 esperti di aiuti umanitari e da sei cani addestrati per questo tipo di operazioni.

UNIONE EUROPEA. Squadre di assistenza e salvataggio dell’Unione europea sono già al lavoro sul terreno in Nepal e il Commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides, ha anticipato che saranno annunciati “più aiuti” nelle prossime ore e ipotizzando che l’Ue possa dare al Nepal aiuti finanziari. Ieri in un comunicato congiunto l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, e i Commissari Ue per lo Sviluppo e per gli Aiuti umanitari e la risposta alle crisi, rispettivamente Neven Mimica e Christos Stylianides, avevano dichiarato: “Questa è una situazione di emergenza umanitaria che richiede uno sforzo di aiuti coordinati a livello internazionale, che l’Ue è disposta ad appoggiare”.

FRANCIA. Il ministero degli Esteri francese ha fatto sapere di avere inviato prodotti di prima necessità e una squadra di 11 soccorritori. Ha annunciato inoltre che aumenterà gli aiuti a seconda delle necessità e delle richieste di autorità locali e ong.

SPAGNA. La Spagna, dal canto suo, invierà a Katmandu l’Airbus 310 dell’aviazione spagnola a bordo del quale il ministro degli Esteri José Manuel García-Margallo si è recato oggi in India. L’aereo servirà a evacuare dal Nepal gli spagnoli che già sono stati individuati nella zona del terremoto.

REGNO UNITO. La ministra britannica per la Cooperazione internazionale, Justine Greening, ha annunciato l’invio di un team di esperti composto da otto specialisti.

STATI UNITI. Il governo statunitense ha informato già ieri dell’invio “immediato” di una squadra di esperti, nonché di una donazione iniziale di un milione di dollari di aiuti.

ISRAELE. Israele invierà in Nepal squadre di salvataggio e ricerca, oltre che medici, per fornire assistenza dopo il forte terremoto di stamattina. Inoltre aprirà un ospedale da campo a Katmandu.

GIAPPONE. Il Giappone ha annunciato l’invio immediato di una squadra di esperti di risposta alle catastrofi, composto da 70 agenti fra poliziotti, vigili del fuoco e personale della Guardia costiera.

VENEZUELA. Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha messo a disposizione le squadre della protezione civile del Paese. Aiuti e solidarietà infine anche dai governi di Colombia e Panama.

NAZIONI UNITE. Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha annunciato che “le Nazioni unite stanno appoggiando il governo del Nepal nel coordinamento delle operazioni interazionali di ricerca e salvataggio e che si stanno preparando a organizzare un grande sforzo di assistenza”. In un comunicato, Ban ha porto le condoglianze al Nepal e ai familiari e agli amici delle vittime.

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