(LaPresse) - Mark Zuckerberg è comparso davanti al Senato americano per rispondere dello scandalo Cambridge Analytica, la società britannica che ha trafugato i dati personali di milioni di utenti per influenzare il voto nelle presidenziali americane del 2016. Il fondatore di Facebook si è assunto piena responsabilità dell'accaduto davanti alle commissioni commercio e giustizia. "È stato un grave errore, un mio errore e mi dispiace", ha ammesso Zuckerberg che poi ha assicurato: "Andremo fino in fondo alla questione e ci assicureremo che non accada più".

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