Il presidente chiama in causa il ministro della Giustizia per bloccare la "caccia alle streghe" del procuratore

Il presidente americano, Donald Trump, ha chiesto al ministro della Giustizia, Jeff Sessions, di mettere fine all'inchiesta sulle ingerenze della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016. Affermando che l'inchiesta sia segnata da conflitti d'interesse legati al procuratore speciale Robert Mueller e sia manipolata dai rivali politici, Trump ha scritto in un tweet che Sessions dovrebbe "fermare questa corrotta caccia alle streghe ora, prima che continui a danneggiare ulteriormente il nostro Paese. Bob Mueller è totalmente preso da conflitti d'interesse e i suoi 17 democratici arrabbiati che stanno facendo questo lavoro sporco sono una disgrazia per gli Usa!".

 

 

"L'agente dell'Fbi Peter Strzok (del team di Mueller) avrebbe dovuto ricusarsi sin dal primo giorno. Era là per fermare l'elezione di Donald Trump. Aveva bisogno di una polizza assicurativa. Questi sono obiettivi illegali e impropri, nel tentativo di influenzare le elezioni. Non avrebbe mai dovuto essere autorizzato a restare nell'Fbi mentre lui stesso era sotto indagine. Questa è una questione reale. Non finirà nel rapporto di Mueller perché Mueller proteggerà questi uomini. Mueller ha un interesse nel creare l'illusione di obiettività attorno alla sua indagine", ha scritto ancora Trump, citando in un tweet l'avvocato e analista legale Alan Dershowitz, e aggiuntendo: "E' una situazione orribile".

In un altro post sul social network, Trump ha affermato che "Paul Manafort ha lavorato per Ronald Reagan, Bob Dole e molti altri noti e rispettati leader politici. Ha lavorato per me per un periodo molto breve. Perché il governo non mi ha detto che era sotto indagine. Queste vecchie accuse non hanno nulla a che fare con la collusione – una bufala!". Manafort, ex presidente della campagna elettorale di Trump, è da martedì sotto processo per truffa ed evasione fiscale.

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