Mosca (Russia), 26 apr. (LaPresse/AP) – Almeno 38 persone sono morte in Russia in un incendio scoppiato stanotte in un ospedale psichiatrico fuori Mosca, a Ramenskoye. Lo riferisce la polizia locale, spiegando che le fiamme si sono scoppiate intorno alla mezzanotte ora italiana. Le vittime sono 36 pazienti e due medici; solo tre persone sono riuscite a salvarsi: diversamente da quanto riferito in un primo momento, pare che non si tratti di tre infermiere, ma di un’infermiera e due pazienti. I pazienti avevano età compresa fra 20 e 76 anni. Una portavoce del Comitato investigativo russo ha riferito alle agenzie di stampa locali che la maggior parte delle vittime è morta nel proprio letto e non ha provato a scappare.

Il rogo sarebbe partito da una dependance di legno. Pare inoltre che l’allarme antincendio abbia funzionato, ma che le fiamme si siano diffuse troppo in fretta. Secondo l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, a provocare le fiamme sarebbe un corto circuito. Il Comitato investigativo russo è al lavoro e ha fatto sapere che si indaga sulle condizioni di sicurezza e un corto circuito è fra le ipotesi possibili. Un funzionario del ministero per le Emergenze, Vadim Belovoshin, ha spiegato all’agenzia Itar-TASS che le finestre dell’ospedale erano sbarrate, precisando però che c’erano due uscite d’emergenza antincendio. Belovoshi ha aggiunto che i vigili del fuoco hanno impiegato un’ora per arrivare sul posto dopo la segnalazione a causa del mancato funzionamento di un traghetto, che li ha costretti a compiere una deviazione. Gli incendi sono frequenti in Russia a causa di diffuse violazioni delle regole di sicurezza antincendio.

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