Mosca (Russia), 2 mar. (LaPresse/AP) – Il primo ministro russo Vladimir Putin si è detto fiducioso della vittoria alle elezioni presidenziali di domenica. Intervistato da un gruppo di direttori di giornali stranieri, il premier ha promesso di intraprendere un dialogo con i manifestanti, ma ha respinto la richiesta di ripetere il voto parlamentare di dicembre vinto dal suo partito, ma con sospette frodi. Tuttavia il primo ministro ha definito le proteste contro i suoi 12 anni al potere come “una buona esperienza per la Russia”. “La situazione – ha aggiunto – ha contribuito a rendere le strutture di governo più capaci, hanno sollevato la necessità per loro di pensare, di cercare soluzioni e comunicare con la società”.

Il primo ministro russo sostiene di avere ancora la maggioranza a suo favore, ma ha ammesso di aver perso consensi a Mosca e in altre grandi città. “Sì, c’è un numero inferiore di miei sostenitori qui, ma sono ancora la maggioranza”, ha continuato. Le dichiarazioni di Putin sono effettivamente in linea con i recenti sondaggi secondo cui il primo ministro avrebbe il 60% delle preferenze alle elezioni. Il nuovo scambio di ruoli tra Putin e Medvedev alle cariche di presidente e primo ministro ha fatto tuttavia arrabbiare molti russi, ma Putin ha spiegato di aver preso assieme a Medvedev la decisione di candidarsi nuovamente alla presidenza, perché lui è il più popolare tra i due.

Nell’incontro con i giornalisti stranieri, Putin ha parlato anche di politica internazionale, con particolare attenzione al rapporto con gli Usa. La politica del presidente Obama di “reimpostare” i legami con la Russia, sostiene Putin, ha aiutato a raggiungere il trattato New Start sulla riduzione delle armi e ha negoziato con successo l’accesso di Mosca al Wto, ma non portato “praticamente nulla” sulla questione del sistema di difesa missilistico. Tuttavia, Putin russo ha lodato Obama come “assolutamente sincero” nel voler migliorare i legami con Mosca. È da tempo che la Russia si oppone al programma di costruire lo scudo missilistico che, a suo avviso, minerebbe la stabilità globale. Il rifiuto di Washington di offrire garanzie scritte sul fatto che il suo sistema di difesa non sia rivolto contro Mosca, ha aggiunto il premier, aumenta le preoccupazioni. “Quando una delle parti raggiunge l’illusione di essere intoccabile dagli attacchi di rappresaglia da parte di altri, questo alimenta i conflitti e i comportamenti aggressivi. Lo consideriamo molto pericoloso”, ha detto Putin.

Tra i temi toccati di politica estera non poteva mancare la crisi siriana, rispetto a cui il lerader russo ha criticato l’Occidente per l’appoggio all’opposizione, sostenendo che esso fomenti il conflitto. Secondo Putin, sia le forze del presidente Bashar Assad sia quelle dell’opposizione devono ritirarsi dalle città e porre fine allo spargimento di sangue. Il fatto che l’Occidente non abbia chiesto all’opposizione di ritirarsi ha incoraggiato gli attivisti a continuare a combattere, sostiene il primo ministro russo, che poi ha domandato: “Vogliono che Assad si ritiri in modo che l’opposizione possa occupare le città? E’ questo un approccio bilanciato?”. Quello che si deve evitare, ha proseguito il premier, è una nuova Libia: “Invece di incoraggiare le parti al conflitto è necessario costringerle a sedersi a un tavolo per iniziare le procedure politiche e avviare riforme che possano essere accettate da tutti coloro partecipano al conflitto”.

Qualche considerazione infine sull’Iran. “Un eventuale attacco – sostiene Putin – avrebbe conseguenze estremamente negative”, anche perché potrebbe provocare un enorme flusso di rifugiati verso la Russia.

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