Mosca (Russia), 5 mar. (LaPresse/AP) – Il presidente russo Dmitry Medvedev ha ordinato al procuratore generale di rivedere il caso di Mikhail Khodorkovsky, l’ex magnate del petrolio condannato per evasione fiscale. In un comunicato diffuso dal Cremlino il presidente ha chiesto inoltre di riesaminare il caso di un partner d’affari di Khodorkovsky, Platon Lebedev, e di altre 30 persone. L’annuncio arriva dopo un incontro a febbraio tra il capo dello Stato e i leader del movimento dietro le proteste antigovernative di dicembre scorso, i quali hanno chiesto a Medvedev di graziare 32 condannati, tra cui Khodorkovsky. Medvedev ha inoltre chiesto al ministero della Giustizia di spiegare perché al Partito della libertà del popolo, gruppo dell’opposizione guidato da Vladimir Ryzhkov, sia stata negata l’autorizzazione per registrarsi.

Non è chiaro se l’ordine di Medvedev porterà alla scarcerazione dei 32. “Potrebbe essere semplicemente una decisione formale, senza alcun significato, o potrebbe essere un segnale dall’alto che hanno deciso di chiudere il caso di Khodorkovsky e Lebedev”, ha detto Yuri Schmidt, un avvocato dell’ex imprenditore, citato dall’agenzia di stampa russa Rapsi. Il caso di Khodorkovsky è stato considerato da molti come una punizione da parte del Cremlino per le sue ambizioni politiche. Khodorkovsky, un tempo l’uomo più ricco della Russia, fu arrestato nel 2003 e condannato a otto anni di carcere per evasione fiscale. L’ex imprenditore avrebbe finito di scontare la pena pochi mesi prima delle elezioni presidenziali di ieri, ma nel 2010 è stato condannato nuovamente, stavolta per aver sottratto soldi alla propria compagnia petrolifera Yukos.

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