Roma, 12 nov. (LaPresse) – “La svolta di Obama nei rapporti con la Cina è un fatto importantissimo. E’ un’atmosfera positiva quella dei colloqui fra il presidente degli Usa e il presidente Cinese Xi Jinping a Pechino”, dove i leader si sono riuniti per la conferenza Apec, Asia-Pacific Economic Cooperation summit, “e penso che sia un clima davvero positivo, nonostante i maligni dicano che le dichiarazioni e l’atteggiamento di Obama siano stati dettati dal pericolo che i cinesi si avvicinassero di più alla Russia e a Putin. Una interpretazione, questa, a cui non credo”.

Cesare Romiti, Presidente della Fondazione Italia-Cina, intervistato da LaPresse, commenta così le affermazioni del presidente degli Usa Barack Obama che ieri ha dichiarato di voler portare la relazione con la Cina a “un nuovo livello”, nei colloqui con il presidente cinese Xi Jinping nel complesso di Zhongnanhai, vicino alla Città proibita di Pechino.Colloqui che hanno anche portato a uno storico accordo fra Usa e Cina per la riduzione dei gas serra.

“La Cina ha un miliardo e 400 milioni di abitanti e ha ancora molto da fare al suo – evidenzia il presidente della Fondazione Italia-Cina, nata nel 2003 proprio per volontà di Romiti con il compito di promuovere scambi economici, politici e culturali fra i due Paesi -. I cinesi hanno bisogno di contatti e relazioni. E un Paese importante come la Cina non può basarsi solo sul rapporto fra Stato e Stato. Credo che siamo di fronte a un momento particolarmente felice della cooperazione internazionale”.

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