Roma, 11 nov. (LaPresse) – Si è conclusa la missione da record dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che avuto come protagonista Luca Parmitano, astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e maggiore dell’Aeronautica militare. Dopo quasi sei mesi sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), oltre 30 esperimenti, due attività extra veicolari e l’attracco di tre navicelle, Luca Parmitano è tornato sulla Terra assieme all’astronauta della Nasa Karen Nyberg e al comandante, il cosmonauta Fyodor Yurchikhin. Parmitano è stato il sesto astronauta italiano ad andare nello spazio e il quinto a mettere piede sulla Iss, ma il primo a effettuare attività extraveicolari.

Dopo il viaggio a bordo della Soyuz e l’atterraggio, Parmitano è stato trasferito in elicottero e poi in aereo verso Houston, negli Stati Uniti, dove inizierà un periodo di riabilitazione per riadattarsi alla gravità terrestre, come tutti gli astronauti che rientrano dallo spazio. La missione Volare è terminata, ma il lavoro dell’astronauta non è finito. Ora iniziano le analisi degli scienziati: molti esperimenti richiedono dati forniti dagli astronauti non appena atterrati e Luca Parmitano sarà sottoposto a questionari, biopsie muscolari e altri test medici.

Sganciandosi dalla Iss ieri sera, il viaggio di rientro attraverso l’atmosfera è stato brevissimo: l’equipaggio ha ridotto la propria velocità di crociera da 28.800 chilometri orari in orbita, a zero, nel corso di poco più di tre ore, ed è arrivato a destinazione nelle steppe del Kazakistan. “Volare è stata una missione straordinaria, eccezionale sotto ogni punto di vista, che ci riempie di orgoglio e soddisfazione”, ha dichiarato Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia spaziale italiana. “Ancora una volta, oggi più che mai, il nostro Paese ha saputo dimostrare che sa funzionare e che è capace di realizzare importanti progetti di portata internazionale.

La missione di Luca Parmitano rappresenta il connubio perfetto tra scienza e ricerca ed è il simbolo della nostra abilità tecnologica”, ha proseguito Saggese. “Luca Parmitano è stato il primo italiano a fare attività extraveicolari e la sua è stata la prima missione di lunga durata per l’Asi: l’Agenzia spaziale italiana e tutta l’Italia devono esserne orgogliose”, ha ricordato il direttore. “Ora attendiamo i risultati delle sperimentazioni effettuate da Parmitano sulla Stazione e, nel frattempo, l’appuntamento è tra un anno, quando sulla casa orbitante approderà la prima italiana: Samantha Cristoforetti”, ha concluso.

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