Tampa (Florida, Usa), 17 lug. (LaPresse/AP) – Il 15enne palestinese-statunitense Tariq Abu Khdeir, la cui famiglia ha denunciato che è stato picchiato dai militari israeliani a Gaza, è rientrato in Florida. Con la madre, è arrivato a Tampa su un volo da New York ed è stato accolto da un gruppo di sostenitori che sventolavano bandiere americane e palestinesi. “Ho solo 15 anni ma non penserò mai più alla libertà nello stesso modo in cui lo facevo due mesi fa. Nessun bambino, sia palestinese o israeliano, merita di morire”, ha detto all’arrivo all’aeroporto. Il suo avvocato, Hassan Shibly, spiega che Tariq ha riportato un trauma cranico e ha cicatrici sul volto, a causa del pestaggio di due settimane fa, quando è stato arrestato dalla polizia di Israele durante una protesta.

Un video era stato diffuso su internet e i genitori vi avevano riconosciuto il ragazzo, che veniva immobilizzato a terra e picchiato brutalmente da alcuni militari. Israele ha aperto una inchiesta sul filmato, mentre il padre del giovane ha presentato una denuncia contro lo Stato. Il giovane è il cugino del 16enne Mohammed Abu Khdeir, arso vivo a Gerusalemme. La famiglia nega che Tariq abbia partecipato alle proteste per il suo omicidio, ma secondo le autorità vi avrebbe preso parte e per questo era stato arrestato. Era stato condannato a nove giorni di arresti domiciliari nel corso delle indagini in proposito.

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