Islamabad (Pakistan), 15 ago. (LaPresse/AP) – Migliaia di sostenitori dell’opposizione pakistana stanno marciando per il secondo giorno consecutivo verso la capitale Islamabad divisi in due cortei separati per un raduno di massa destinato contro il primo ministro Nawaz Sharif, accusato di brogli alle elezioni parlamentari dello scorso anno. Dopo 20 ore di cammino (i due cortei sono partiti ieri dalla città di Lahore), i manifestanti hanno coperto circa la metà della distanza di 300 chilometri verso la capitale.

Ad organizzare le proteste due diversi esponenti dell’opposizione: da una parte Imran Khan, ex giocatore di cricket ora capo dal Partito Tehrik-e-Insaf (Pti), dall’altra Tahir-ul-Qadri, agitatore religioso a guida di un forte seguito raccolto nella sua rete di moschee e scuole religiose in Pakistan. Entrambi hanno sfidato il premier nelle elezioni del 2013 e hanno accusato Sharif di brogli. Ora chiedono nuove elezioni sotto la supervisione di un governo neutrale: Khan vuole anche un nuovo capo della commissione elettorale nominata prima di eventuali votazioni, mentre Qadri ribadisce che la necessità prima di riforme elettorali. Per i sostenitori di Sharif le richieste sono incostituzionali.

Intanto, in attesa del grande raduno di protesta, la città di Islamabad è blindata da ieri con agenti in assetto antisommossa e reparti speciali dispiegati nei punti di accesso alla città. Il ministro dell’Interno Chaudhry Nisar Ali Khan si è scusato per la paralisi della capitale, insistendo sul fatto che le misure sono state adottate per la sicurezza dei residenti e come avvertimento per i manifestanti alla calma.

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