New York (New York, Usa), 21 set. (LaPresse/AP) – “Non c’è dubbio che i palestinesi abbiano investito così tanto tempo e così tanti sforzi per la costruzione dello Stato e per i negoziati, e la Palestina merita uno Stato indipendente. Ma bisogna anche comprendere che l’impegno dell’America per garantire la sicurezza di Israele è inamovibile. Non devono esser prese scorciatoie per mettere fine al decennale conflitto tra israeliani e palestinesi”. Con queste parole il presidente Barack Obama si è rivolto alla 66esima Assemblea generale delle Nazioni unite, chiamata ad affrontare questa settimana la delicata questione palestinese. Obama non ha però fatto appello direttamente ai palestinesi affinché rinuncino all’iniziativa di chiedere al Consiglio di sicurezza dell’Onu il riconoscimento del loro Stato, a cui gli Stati Uniti potrebbero porre il veto. La richiesta dovrebbe essere avanzata venerdì e Obama potrebbe chiedere privatamente a Mahmoud Abbas di rinunciare all’iniziativa.

“La pace – ha continuato il presidente statunitense – non arriverà tramite dichiarazioni e risoluzioni delle Nazioni unite. Se fosse così facile, sarebbe già stato fatto. Alla fine sono gli israeliani e i palestinesi a dover vivere gli uni accanto agli altri. Alla fine sono loro, non noi, a dover trovare un accordo sulle questioni che li dividono”. La sicurezza di Israele rimane un punto centrale per gli Stati Uniti. “Israele – ha detto ancora Obama – è un Paese con meno di 8 milioni di abitanti e leader di Paesi molto più grandi stanno cercando di cancellarlo. Noi dobbiamo riconoscere i diritti sia dei palestinesi che degli israeliani, in modo che possano vivere in pace e in sicurezza”.Il leader americano ha poi anche riconosciuto gli ostacoli sul percorso verso una vera pace. “Nonostante sforzi considerevoli dell’America e di altri – ha aggiunto – le due parti non sono ancora riuscite a colmare le differenze. La pace dipende da un compromesso tra popoli che devono vivere insieme dopo che i nostri discorsi saranno finiti e dopo che i nostri voti saranno stati contati”. “Questa – ha concluso – è la strada verso uno Stato palestinese. La pace è difficile ma sappiamo che è possibile”.

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