Lagos (Nigeria), 25 dic. (LaPresse/AP) – Nessuna novità ancora per i tre italiani che sono stati sequestrati due giorni fa al largo delle coste della Nigeria. Lo rende noto la Farnesina che chiede sulla faccenda il massimo riserbo. La notizia del rapimento è stata resa nota dall’International Maritime Bureau. Con i tre italiani, tutti di origine campana è stata rapita una quarta persona di nazionalità ucraina. L’assalto è avvenuto su un rimorchiatore nei pressi dello Stato di Bayelsa. Secondo fonti locali, la nave è la Asso Ventuno, della compagnia Augusta Offshore SpA con sede a Napoli. Un gruppo di uomini armati, ha spiegato il Bureau, ha sequestrato quattro membri dell’equipaggio prima di fuggire, mentre gli altri marinai sono riusciti a mettersi in salvo. In seguito il rimorchiatore ha raggiunto un porto sicuro.

Secondo il sito ‘Positano News’ i tre italiani rapiti sono: il comandante della nave, Emiliano Astarita, di 37 anni, di Piano di Sorrento; il marinaio Salvatore Mastellone, di Sant’Agnello (Sorrento), e Giuseppe D’Alessio, 30enne di Pompei, tecnico motorista del rimorchiatore.

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi sta seguendo il caso personalmente, mentre il ministero e l’Unità di crisi stanno lavorando con le autorità nigeriane per garantire il salvataggio dei marinai. Impossibile ottenere informazioni dalla compagnia, dove nessuno è contattabile telefonicamente. Secondo le informazioni riportate sul sito web aziendale, l’Augusta Offshore SpA in Nigeria ha relazioni commerciali con Total Sa e Exxon Mobil Corp. Nessun commento anche dalla marina nigeriana, di cui è stato contattato il portavoce Commodore Kabir Aliyu.

Il sequestro è solo l’ultimo attacco da parte di pirati nella regione africana. Tra gli episodi più recenti, il 17 dicembre un gruppo di uomini armati ha rapito cinque marinai indiani a circa 65 chilometri al largo del Delta del Niger. I pirati, si è poi scoperto, erano gli stessi che in precedenza avevano preso in ostaggio quattro sudcoreani e un nigeriano, dipendenti di Hyundai Heavy Industries Co., nei pressi dello Stato di Bayelsa. Questi ultimi rapiti furono rilasciati, mentre gli indiani sarebbero tuttora nelle mani dei loro sequestratori.

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