"La battaglia va combattuta su diversi piani", non solo con l'azione militare in Siria e Iraq

"Siamo in una fase nuova. I microgesti dei lupi solitari visti a Londra e Orly arrivano in un momento di indebolimento dell'Isis che, certo, sta subendo perdite pesanti sul terreno". L'avviso lanciato dall'Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, in un'intervista alla Stampa è che "la battaglia contro il Califfato e il terrorismo va combattuta su diversi piani", con l'azione militare in Siria e Iraq, frenando il proselitismo del Califfo nei Paesi più sensibili e spingendo "sul pieno coordinamento dell'intelligence per prevenire gli attacchi".

Secondo Mogherini, "possiamo sconfiggerli militarmente, anche in tempi ragionevoli, però si impongono risposte più di lungo periodo per battere la tendenza a una radicalizzazione più strutturale". La situazione sta migliorando, aggiunge. "Da Parigi in poi, il coordinamento tra polizie e inquirenti è cresciuto. Gli Stati europei riconoscono che è indispensabile condividere le informazioni, naturalmente con totale garanzia per i cittadini. Funziona di più. E posso assicurare che anche gli americani sono molto interessati a lavorare assieme a noi con Europol".

Per quanto riguarda sicurezza e difesa in Europa, Mogherini precisa che "una dimensione europea di difesa già esiste, basti pensare alle sedici missioni in corso, come Sophia nel Mediterraneo. Due settimane fa abbiamo lanciato il comando unificato delle missioni militari Ue, dopo decenni di stallo. C'è un nuovo livello di ambizione che fa ben sperare. Perché quando si trova una volontà politica forte e unitaria, si decide velocemente con scelte operative. Sono certa che la dichiarazione di Roma sarà esemplare, alla voce Difesa. Si identifica un bisogno, si fanno scelte operative, si indica la prospettiva di lungo periodo".

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