Londra (Regno Unito), 11 apr. (LaPresse/AP) – Secondo giorno di vertice a Londra per i ministri degli Esteri del G8, con lo sguardo puntato soprattutto su Corea del Nord e Siria, dopo che ieri il segretario di Stato Usa John Kerry ha incontrato i rappresentanti dei ribelli siriani. Al vertice è presente anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, in qualità di ministro degli Esteri. Sul tavolo anche i tradizionali temi delle ministeriali G8: crisi regionali, Africa, terrorismo e proliferazione nucleare.

Sulle tensioni nella penisola coreana si è concentrato il tedesco Guido Westerwelle, il quale a margine ha ribadito che le recenti provocazioni di Pyongynag sono inaccettabili e tutti i ministri degli Esteri del G8 sono “convinti che questa escalation di retorica di guerra debba finire”. Il ministro tedesco ha poi sottolineato la contrarietà della Germania all’invio di armi ai ribelli siriani. “La mia preoccupazione è che le armi fornite alla Siria possano finire nelle mani dei jihadisti e dei terroristi”, ha spiegato Westerwelle, aggiungendo che gli armamenti in quel modo potrebbero venire usati anche contro Israele.

Regno Unito e Francia stanno spingendo affinché l’Unione europea elimini o allenti l’embargo imposto sulla Siria, al fine di inviare armi ai ribelli. A inizio settimana, il segretario agli Esteri britannico Hague, che ha accolto i colleghi a Londra, aveva detto che il Regno Unito ancora non aveva deciso se permettere all’embargo di scadere come previsto il primo giugno. Se la situazione in Siria continuerà a peggiorare, ha aggiunto, ci sarà una “ragione forte” per modificare o revocare l’embargo. Dall’inizio del conflitto, secondo stime dell’Onu, sono già 70mila le vittime.

All’incontro c’è stata anche la visita a sorpresa di Angelina Jolie, inviata speciale dell’Onu per i rifugiati. La celebre attrice, che si è unita agli sforzi di Hague per combattere le violenze sessuali durante la guerra, ha incontrato i ministri con Zainab Bangora, Rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu sulle violenze sessuali nei conflitti.

Nel corso del vertice c’è stato anche spazio per il divertimento, con il saldo della scommessa tra Kerry e il ministro degli Esteri canadese John Baird sui mondiali di hockey femminili. I due avevano scommesso una cassa di birra sulla vittoria della propria squadra e, dopo che gli Usa hanno battuto il Canada martedì nella finale per l’oro, Baird ha rispettato i termini dell’accordo, consegnando al collega una cassa di Molson Canadian.

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