"Credo che sul tema dell'equa ripartizione dei migranti ci sarà una buona collaborazione"

"Vedo la possibilità di una stretta vicinanza politica tra Grecia e Italia, perché condividiamo rivendicazioni e inquietudini. Abbiamo una visione comune. Credo che sul tema dell'equa ripartizione dei migranti ci sarà una buona collaborazione".  Così il premier greco Alexis Tsipras, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Non intendo però – sottolinea – sovrapporre le crisi facendo leva sull'emergenza migranti per ottenere flessibilità, non è il mio obiettivo".

 

 "Il linguaggio dell'odio trova terreno fertile perché negli ultimi anni hanno prevalso politiche di austerità che hanno generato povertà ed emarginazione – aggiunge Tsipras – Ma per cambiare questo, occorre modificare gli equilibri politici. Quello che viviamo oggi è un conflitto di idee, tra progressisti e conservatori, tra la Sinistra e la Destra". "A mio avviso, la Sinistra è in prima linea nella difesa dei valori europei di democrazia, giustizia e coesione sociale e costituisce l'unica valida alternativa alla destra estrema e populista – sottolinea – Ma è necessario che tutte le forze progressiste, indipendentemente dalla famiglia politica alla quale appartengono, comincino un vero dialogo per riportare l'Unione a questi principi. Credo che noi, i progressisti europei, possiamo ritrovare un'andatura comune verso un obiettivo comune: erigere un muro contro chi alza muri e divide l'Europa".

 

GRECIA DAL VOLTO UMANO. "In una crisi di dimensioni umanitarie la Grecia e il popolo greco rivelano il volto umano dell'Europa. E lo fanno di fronte a un'Unione che chiude le frontiere, dove crescono la xenofobia e la retorica intollerante dell'estrema destra. La Grecia è il territorio nel quale l'Europa confermerà i suoi principi e valori fondanti, come l'umanesimo e la solidarietà, o li tradirà", ha precisato il premier greco Tsipras, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Sono convinto che non possa esistere un'Europa unita senza il rispetto assoluto per le lotte e i valori comuni, ma anche per le responsabilità e gli impegni condivisi – aggiunge – Dobbiamo affrontare insieme le difficoltà. Tutti insieme riusciremo, o tutti insieme falliremo".

 

 "Noi non pretendiamo nulla più della solidarietà, che è un principio fondamentale dell'Unione Europea – sottolinea Tsipras – Esigiamo che sia condivisa dagli Stati la gestione di una crisi che è superiore alle nostre forze. Dobbiamo passare a un impegno vincolante di tutti e per tutti, orientato alla ripartizione obbligatoria della responsabilità dei flussi, in proporzione, sottolineo, alle rispettive capacità. Perché l'Unione non può essere costruita su una logica che prevede regole per alcuni e solo benefici per altri, una logica profondamente anti-europea, in netto contrasto con il principio dell'integrazione. E' impensabile che Paesi che non hanno accettato di accogliere nemmeno un profugo puntino il dito contro di noi". "Riguardo alle accuse di non fare quanto dobbiamo sulle frontiere marittime – sottolinea – le considero un pretesto per giustificare azioni unilaterali che violano decisioni europee assunte collegialmente. Su Dublino, penso che sia ormai chiaro e accettato da tutti gli Stati che la sua riforma è necessaria. Inoltre è stupefacente dover ricordare così di frequente l'obbligo di rispettare il diritto internazionale ed europeo. Quando ci sono persone che rischiano la vita in acque greche, vale a dire europee, la Guardia costiera è obbligata al soccorso".
 

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