Il governo messicano si muove per scongiurare una guerra commerciale con gli Usa. Ma il tycoon è pronto a dichiarare l'emergenza nazionale pur di attuare le tariffe

Per evitare i dazi minacciati dal presidente Usa Donald Trump per la politica migratoria ritenuta troppo lassista, il Messico ha annunciato che dispiegherà 6.000 uomini della Guardia nazionale sul confine meridionale per impedire agli immigrati clandestini di transitare sul suo territorio.

Questa misura, confermata a Washington dal capo della diplomazia messicana Marcelo Ebrard, si aggiunge ad altri gesti volti a placare il presidente americano Donald Trump. Tra questi, le autorità messicane hanno ordinato il congelamento di 26 conti bancari di sospetti trafficanti di migranti, il licenziamento di circa 100 honduregni e l'arresto di attivisti per i diritti dei migranti.

Ma queste misure non hanno ancora scongiurato il pericolo sanzioni. Trump starebbe infatti progettando di dichiarare una nuova emergenza nazionale per attuare le tariffe sul Messico e superare così certe resistenze ai dazi anche tra i repubblicani.

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