Le parole della donna arrivano all'indomani della decisione dell'Aja di far rientrare in Italia Girone per l'arbitrato

"Sono passati quattro anni da quando ho perso mio marito ed è stato difficile per me fare i conti con la sua improvvisa scomparsa. Tuttavia, il sostegno che ci è arrivato da più parti ci ha dato speranza in questi anni. Non insisto sul fatto che i marò italiani debbano essere processati e condannati. Io non mi oppongo: lasciate che tornino in Italia". Queste le parole di Dora Jelarine, la vedova di uno dei due pescatori indiani rimasti uccisi al largo delle coste del Kerala, nel sud-ovest dell'India, in acque in cui si trovava la petroliera italiana Enrica Lexie con a bordo l'equipaggio e i due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

Secondo quanto riporta il Times of India, la vedova di Valentine Jelarine ha fatto sentire la sua voce all'indomani della decisione del Tribunale arbitrale dell'Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone, fino alla conclusione del procedimento arbitrale.

Una notizia definita "straordinaria" dal premier Renzi, che ha affermato: "E' un risultato a cui abbiamo lavorato con determinazione". "Per l'occasione – ha aggiunto Renzi – lanciamo un messaggio di amicizia e collaborazione con il governo indiano".

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