Londra (Regno Unito), 31 mar. (LaPresse/AP) – Paese dopo Paese, in tutto il mondo di stanno spegnendo le luci per l’ora della Terra (Earth Hour). L’appuntamento fissato per ogni nazione è alle 20.30 locali. Tra i primi Paesi a rimanere al buio la Nuova Zelanda, che ha visto spegnersi le luci degli edifici del Parlamento a Wellington e la Sky Tower di Auckland. Due ore dopo è toccato all’Australia. A Sydney sono rimasti spenti simbolicamente l’Harbor Bridge e il teatro dell’Opera, due luoghi simbolo del Paese. A Hong Kong invece sono rimasti nell’oscurità gli edifici lungo il porto di Victoria, così come in Cina la grande muraglia.

All’iniziativa ideata dal Wwf, che per la prima volta si è tenuta a Sydney nel 2007 e che quest’anno ha registrato la partecipazione record di 147 Paesi e 5mila città, alta è l’adesione degli Stati europei. In Italia hanno spento le luci tantissime città e i loro monumenti: Castel Sant’Angelo, il Quirinale e la Cupola San Pietro a Roma, la Torre di Pisa, la Scala e Palazzo Marino a Milano, Palazzo Ducale a Venezia, la Basilica di San Francesco di Assisi. Alle 20.30 di Londra al buio anche il Big Ben, Buckingham Palace, il Tower Bridge, e la Cattedrale di St. Paul, così come il Savoy Hotel, i cui gestori hanno programmato di illuminare la hall, i bar e i ristoranti con candele.

In Germania, gli attivisti del Wwf hanno deciso di accendere 5mila candele blu e verdi a forma di globo davanti al Porta di Brandeburgo, di Berlino, prima che le autorità spengano l’illuminazione del monumento. A Parigi si spegneranno le luci di oltre 230 monumenti fra cui la cattedrale di Notre Dame e l’arco di trionfo; fa eccezione invece la Tour Eiffel, al buio solo per cinque minuti “per ragioni di sicurezza”, ha fatto sapere l’ufficio del sindaco. All’iniziativa partecipano però anche i Paesi nordici. Stop all’illuminazione al palazzo reale e alla Globe Arena di Stoccolma. A Goteborg, un’ora di buio nelle strade principali.

Al di là dell’Atlantico si spegneranno le luci in tanti altri luoghi simbolo, come il Palazzo di vetro delle Nazioni unite a New York e la National Cathedral di Washington. Tante le nazioni che hanno preso parte all’iniziativa quest’anno per la prima volta, come Libia, Algeria, Bhutan. “L’Earth Hour – spiega Dermot O’Gorman, del Wwf – è una celebrazione del potere della gente. È il maggior evento di massa a sostegno del pianeta”.

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