Beirut (Libano), 4 dic. (LaPresse/AP) – Un comandante di Hezbollah è stato assassinato fuori dalla sua casa di Beirut, in Libano, e subito il gruppo sciita ha attribuito la responsabilità a Israele. Che nega, definendosi del tutto estraneo ai fatti. Hassan al-Laqis è stato attaccato mentre tornava dal lavoro nella sua casa di Hadath, a circa tre chilometri a sud di Beirut, intorno a mezzanotte. Ufficiali della sicurezza libanesi riferiscono che uomini armati hanno sparato con un fucile d’assalto contro l’auto in cui si trovava in un parcheggio del suo complesso residenziale. Portato in ospedale, è morto dopo alcune ore per le ferite riportate.

La dichiarazione riferisce che Israele aveva tentato diverse volte di assissinarlo, ma aveva sempre fallito. “Il nemico israeliano viene in modo diretto e chiaro ritenuto responsabile”, si legge nella nota. “Questo nemico deve assumersi la piena responsabilità e le ripercussioni di questo brutto crimine e del suo ripetuto colpire leader e vertici della resistenza”, prosegue il testo. Al-Laqis, secondo quanto racconta la nota, è stato per gran parte della vita impegnato nella resistenza e suo figlio è morto nel 2006 combattendo contro Israele.

“Israele non ha nulla a che fare con questo incidente”, ha smentito Yigal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri israeliano. “Queste accuse automatiche sono un riflesso innato di Hezbollah. Non hanno bisogno di prove, o di fatti, semplicemente per qualsiasi cosa incolpano Israele”, ha aggiunto. Nel 1992 elicotteri militari dello Stato ebraico assaltarono il convoglio di auto in cui viaggiava il predecessore di Hassan Nasrallah, Abbas Musawi, uccidendo lui, la moglie, il figlio di 5 anni e quattro guardie del corpo.

Otto anni dopo, il leader Ragheb Harb fu ucciso a colpi d’arma da fuoco nel sud del Libano. Nel 2005 Imad Mughniyeh, alto comandante militare del gruppo sciita, fu ucciso da una bomba a Damasco. Dalla guerra tra Israele e Libano del 2006, il leader Hassan Nasrallah è raramente apparso in pubblico, ma la scorsa settimana si è recato in Siria per incontrare i presidenti di Damasco e iraniano. I combattenti di Hezbollah stanno combattendo a fianco delle truppe del presidente siriano Bashar Assad nella guerra civile, causando attacchi anche in territorio libanese.

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