Mosca (Russia), 12 ott. (LaPresse/AP) – L’aereo siriano costretto dalla Turchia ad atterrare mentre viaggiava da Mosca verso Damasco stava trasportando legalmente parti di radar russi. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, insistendo che la spedizione non violava la legge internazionale e l’aereo non trasportava armi, ma legittimi “materiali elettrici per radar”. Ha aggiunto, tuttavia, che il carico aveva un “duplice scopo”, il che significa un possibile utilizzo sia civile sia militare.

La compagnia russa che lo ha inviato, ha detto, chiederà alla Turchia che i materiali siano restituiti. Ieri il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan aveva dichiarato che l’Airbus A320 intercettato da jet del suo Paese e costretto ad atterrare ad Ankara trasportava invece munizioni ed equipaggiamenti militari destinati all’esercito del regime siriano di Bashar Assad.

“Naturalmente non c’erano e non ci potevano essere armi sull’aereo”, ha detto Lavrov contraddicendo la versione turca. “Trasportava un carico che un lecito fornitore russo stava inviando in modo lecito a un cliente lecito. I documenti del carico erano pienamente in regola con le consuete richieste. Trasportare quel tipo di carico su aerei civili è una pratica assolutamente normale”, ha proseguito Lavrov. Ha spiegato inoltre che Mosca è ancora in attesa di una spiegazione ufficiale da parte della Turchia a proposito del suo rifiuto a diplomatici russi di salire sul velivolo. Intanto il Cremlino ha fatto sapere, senza fornire dettagli, che il presidente Vladimir Putin oggi ha incontrato il Consiglio di sicurezza russo a proposito della situazione siriana.

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