Il premier italiano: "Anche sui punti che non ci vedono d'accordo, lavoriamo insieme. Aperto un tavolo sui diritti umani"

E' durato un'ora e mezza – ben oltre la durata protocollare prevista – il bilaterale fra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Presidente della Repubblica iraniana Hassan Rohani. Sono 147 gli industriali partecipanti alla visita, in rappresentanza di 55 aziende italiane in Iran. Picchetto d'onore pronto all'ingresso del complesso di Sadabad a Teheran dove è arrivato il premier Matteo Renzi.  E' ancora fresco nell'opinione pubblica il ricordo delle immagini delle statue capitoline velate per la visita eccezionale del presidente iraniano Rohani a Roma lo scorso 25 e 26 gennaio. Ora il premier Matteo Renzi ricambia la visita. Un riavvicinamento fra i due Paesi, dopo la fine delle sanzioni, che ha come sfondo importanti interessi economici. Se è vero che Rohani ha scelto l'Italia come primo Paese estero cui fare visita, adesso, a due mesi e mezzo di distanza, Renzi è il primo fra gli alleati a mettere piede in Iran dopo la fine dell'embargo seguito all'accordo sul nucleare.

INNI DEI DUE PAESI. Le guardie del presidente hanno intonato l'inno nazionale dell'Iran. Il premier italiano è  è stato accolto dalla stretta di mano del presidente iraniano e dall'inno di Mameli. Con il presidente del Consiglio, una folta delegazione di industriali oltre al viceministro Ivan Scalfarotto e al ministro della Pubblica istruzione Stefania Giannini.  Questa sera la cena in ambasciata italiana a Teheran con gli imprenditori. Nella delegazione arrivata in Iran l'amministratore delegato dell'Eni Claudio Descalzi, Pasquale Salzano (Eni), Stefano Cao (Saipem), Alberto Nagel (Mediobanca), Renato Mazzonicini (Fs), l'ingegner Gian Vittorio Armani (Anas), la presidente dell'Unione industriale di Torino Licia Mattioli, Gianpietro Benedetti (Danieli), Alessandro Castellano (Sace), Antonella Baldino.

L'AMICIZIA CON ROMA. "L'Italia è un amico prezioso dell'Iran. Ricordiamo come anche nel periodo delle sanzioni le posizioni italiane siano state le più eque nei confronti del Paese. Anche se l'Italia non faceva parte dei negoziati del 5+1, possiamo dire che la presenza della Mogherini ha dato il suo contributo. Dopo la fine delle sanzioni, il mio primo viaggio in Europa è stato in Italia". Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani, nel corso di un punto stampa congiunto col premier Renzi.

PRIMO PARTNER UE.  "Siamo molto lieti che nel periodo post sanzioni l'Italia sia stato il primo Paese a muoversi nella direzione dello sviluppo economico con l'Iran. Prima delle sanzioni l'Italia era già il nostro primo partner in Europa e vorremmo che tornasse a svolgere questo ruolo anche oggi", ha sottolineato Rohani.SETTE ACCORDI SIGLATI. Sono sette gli accordi fra Italia e Iran siglati oggi a Teheran. Si tratta di cinque collaborazioni economiche e due di carattere più politico. Un'intesa molto importante è stata raggiunta tra Ferrovie dello Stato e le ferrovie iraniane per un totale di 3,5 miliardi. Tra gli altri accordi, quello fra Enel e una società iraniana di esportazione di gas, uno fra la società degli aeroporti di Milano Sea e un'omologa iraniana. Quindi l'intesa con la Danieli che ha per oggetto pezzi di ricambio nel settore automobilistico; l'accordo con l'ente Fiera di Roma e, da ultimo, due collaborazioni nel campo del turismo e dell'energia.
 

 

 

 

 

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