Tel Aviv (Israele), 13 mag. (LaPresse/AP) – L’ex primo ministro di Israele Ehud Olmert è stato condannato a sei anni di carcere per corruzione dalla Corte distrettuale di Tel Aviv. Lo riportano i media israeliani. La sentenza di condanna era stata pronunciata lo scorso 31 marzo, ma l’entità della pena è stata annunciata solo oggi.

Olmert, 68 anni, era in aula in camicia blu e ha ascoltato la sentenza in piedi; ha ribadito la sua innocenza dicendo di non avere mai preso una tangente e, tramite il suo portavoce Amir Dan, ha fatto sapere che presenterà ricorso in appello.

Accusato formalmente nel 2012, Olmert è stato condannato per un ampio scandalo immobiliare a Gerusalemme risalente a prima che diventasse premier nel 2006, quando era ancora sindaco di Gerusalemme e ministro di Industria e Commercio. L’accusa è di avere preso tangenti per promuovere numerosi progetti edilizi, fra cui il controverso enorme complesso abitativo Holyland di Gerusalemme, che richiedette un cambiamento radicale nelle leggi sulla zonizzazione e concesse sgravi fiscali e altri vantaggi ai costruttori. Olmert fu costretto a dimettersi da primo ministro nel 2009 travolto da una pioggia di accuse di corruzione.

Olmert è stato condannato insieme ad altri imputati, tra i quali ex funzionari del governo, costruttori e uomini d’affari, condannati a pene fra tre e cinque anni. Condannato anche l’ingegnere Uri Sheetrit, al quale sono stati assegnati sette anni di carcere.

Si tratta di uno degli scandali di corruzione di più grande portata mai registrati in Israele. Il caso è scoppiato nel 2010 dopo che un uomo d’affari coinvolto nel progetto Holyland, Shmuel Dechner, divenne testimone. Dechner morì l’anno scorso. Nell’atto d’accusa a Olmert viene contestato di aver cercato soldi dai costruttori di Holyland, tramite un intermediario, in modo da aiutare il fratello Yossi che era fuggito da Israele per problemi finanziari. Stando al documento, Yossi Olmert avrebbe ricevuto circa 100mila dollari. L’ex premier israeliano avrebbe inoltre chiesto all’intermediario di aiutare l’ingegnere Uri Sheetrit, che aveva anche lui problemi di soldi. In cambio Sheetri ritirò la sua opposizione all’ampia espansione del complesso Holyland, che passò dall’essere un piccolo progetto a uno massiccio. Sempre stando all’atto d’accusa, Sheetrit ricevette centinaia di migliaia di dollari di tangenti.

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