Washington (Usa), 23 set. (LaPresse/AP) – I raid degli Stati Uniti in Siria sono stati lanciati “per bloccare un attacco imminente contro gli Stati Uniti e gli interessi occidentali” da parte della rete di “veterani di al-Qaeda” nota come gruppo Khorasan, che ha stabilito la sua base in Siria. È quanto fa sapere il Comando centrale degli Stati Uniti (CentCom), senza fornire dettagli sull’attacco sventato. I raid Usa condotti contro i jihadisti di Khorasan sono otto e sono stati realizzati soltanto dall’aviazione Usa a ovest della città siriana di Aleppo, fa sapere il CentCom, aggiungendo che sono stati presi di mira campi di addestramento, uno stabilimento per la produzione di esplosivi e munizioni, un edificio per la comunicazione e strutture di comando e controllo. Pare dunque che gli attacchi aerei avviati nella notte siano da diversificare: da una parte quelli condotti contro lo Stato islamico (ex Isil) dagli Stati Uniti insieme a cinque Paesi arabi (Bahrain, Qatar, Arabia Saudita, Giordania ed Emirati arabi uniti) nella provincia di Raqqa; e parallelamente quelli condotti soltanto dagli Stati Uniti a ovest di Aleppo per bloccare un attacco imminente all’America da parte del gruppo Khorasan.

In una nota che fornisce i dettagli dell’operazione di stanotte, il Comando centrale degli Stati Uniti fa sapere che gli attacchi aerei sono cominciati intorno alle 20.30 ora della costa est (le 2.30 di stanotte in Italia) e aggiunge che i cinque Paesi arabi partner hanno “partecipato o supportato” l’azione contro obiettivi dell’Isil. Il CentCom riferisce ancora che gli Usa hanno lanciato 47 missili da crociera Tomahawk dalle portaerei americane dal cacciatorpediniere USS Arleigh Burke e dall’incrociatore USS Philippine Sea, che operavano in acque internazionali nel Mar Rosso e nel Golfo Persico. Nell’operazione gli Stati Uniti hanno impegnato l’aviazione, la Marina i jet dei Marine Corps, droni e bombardieri.

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