L'annuncio del generale Al Jafari: "Le manifestazioni non continueranno"

Il capo dei Pasdaran iraniani, generale Mohammad Ali Jafari, ha annunciato oggi "la fine della sedizione". Il generale, che risponde direttamente all'ayatollah Ali Khamenei, si è detto sicuro che le rivolte non continueranno. "Oggi possiamo annunciare la fine della sedizione", ha dichiarato Jafari, parlando di "un massimo di 1.500 persone in ciascuno dei luoghi, e a livello nazionale non hanno superato la soglia dei 15mila". "Un largo numero di questi, che ha ricevuto un addestramento da controrivoluzionari, è stato arrestato e ci sarà un'azione molto ferma contro di loro", ha aggiunto il capo dei Pasdaran. "I contro-rivoluzionari sono intervenuti in massa sui social media", ha detto, aggiungendo che migliaia di loro erano all'estero, addestrati negli Stati Uniti, mentre all'interno del Paese alcuni erano "monarchici" o affiliati ad un gruppo di opposizione in esilio.

INTERVENTI 'LIMITATI' IN 3 PROVINCE. I Pasdaran, detti anche Guardiani della Rivoluzione in Iran, sono fedeli direttamente all'ayatollah Ali Khamenei, che si pone al di sopra del presidente Hassan Rohani. Essi, secondo quanto dichiarato dal loro capo, sono intervenuti "in maniera limitata", nelle province di Isfahan, Lorestan e Hamedan. Dal 28 dicembre, giovedì scorso, quando sono iniziate le proteste a Mashhad, diffondendosi poi in tutto il Paese, sono state registrate 21 morti. In alcune aree sono stati attaccati edifici governativi e stazioni di polizia. "La mancanza di azione" nel bloccare le attività online, da parte dei funzionari iraniani, "ha rinforzato i problemi", ha detto, "ma una volta che le restrizioni sono iniziate, i problemi si sono ridotti".

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