Teheran (Iran), 6 feb. (LaPresse/AP) – Dopo le Barbie l’Iran dichiara guerra anche ai pupazzi dei Simpson, inserendoli nella lista dei giocattoli vietati. Il provvedimento rientra nelle iniziative dell’Istituto per lo sviluppo intellettuale dei bambini e dei giovani per bloccare la diffusione della cultura occidentale. Non sono stati vietati, invece, Superman e Spiderman, perché aiuterebbero “gli oppressi”.

A riferirlo è il quotidiano iraniano indipendente Shargh, che non spiega però il motivo per cui i pupazzi dei Simpson sono stati inseriti nella lista nera. In Iran sono vietate tutte le bambole che ritraggono adulti o in cui si possono distinguere i genitali. Non sono autorizzati neanche i giochi parlanti in cui si sentono voci di cantanti occidentali, né le cucine giocattolo che includono bicchieri in miniatura per gli alcolici.

A gennaio la polizia aveva fatto sapere di aver chiuso decine di negozi di giocattoli con l’accusa di vendere Barbie, considerate un “cavallo di Troia” che insinua nel Paese abitudini occidentali come trucco e abiti scollati. Nel 2002 Teheran introdusse sul mercato la sua versione di Barbie, le gemelle Dara e Sara, disegnate per promuovere i valori tradizionali con abiti molto sobri. Le nuove bambole non furono tuttavia in grado di reggere il confronto delle vere Barbie. Nel 2008, infine, la magistratura ha messo in guardia dalle conseguenze culturali e sociali “distruttive” e dal “pericolo” dell’importazione di Barbie e altri giocattoli occidentali.

Nonostante i divieti di vendita imposti su libri, film, mode e persino tagli di capelli, i giovani iraniani mantengono il loro interesse nei confronti della cultura occidentale e ogni settimana la tv di Stato trasmette molti film di Hollywood. Dalla rivoluzione islamica del 1979 i musulmani hanno ripetutamente provato a combattere quella che definiscono “l’invasione culturale dell’Occidente”, scoraggiando la vendita di giochi importati. Nonostante questo i mercati del Paese sono stati sempre pieni di giocattoli occidentali per i bambini iraniani. Un terzo della popolazione nazionale di 75 milioni di abitanti è composta da persone al di sotto dei 15 anni.

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