Giacarta (Indonesia), 12 set. (LaPresse/AP) – L’Olanda si è scusata ufficialmente per le uccisioni di massa compiute dal suo esercito più di 60 anni fa in Indonesia, durante la lotta per l’indipendenza dell’ex colonia. “A nome del governo olandese, mi scuso per questi abusi”, ha detto l’ambasciatore Tjeerd de Zwaan durante una cerimonia a Giacarta, alla quale hanno partecipato anche i familiari di alcune delle vittime. “Oggi – ha aggiunto – mi scuso anche con le vedove di Bulukumba, Pinrang, Polewali Mandar e Parepare”. Il riferimento è ai distretti della provincia del Sulawesi Meridionale, dove le truppe olandesi guidate dal capitano Raymond Westerling condussero un’operazione di controinsurrezione tra il 1946 e il 1947. Il governo, ha detto De Zwaan, ha accettato di risarcire le vedove delle vittime di Sulawesi e del villaggio di Rawagede che si erano rivolte a tribunali olandesi. Il 9 dicembre del 1947 Rawagede, situato nella provincia di Giava Occidentale, fu teatro dell’uccisione di 430 ragazzi e giovani da parte delle truppe olandesi.

Dieci vedove del Sulawesi Meridionale, che attualmente hanno tra 80 e 90 anni, avevano avviato un’azione legale contro il governo olandese e un tribunale ha ordinato al Paese europeo di risarcire ognuna con 20mila euro. Il portavoce dell’ambasciata olandese a Giacarta, Nicolaas Schermers, ha fatto sapere che altre vedove potranno ora presentare domande di risarcimento direttamente al governo, senza dover passare da un tribunale. “Il governo olandese – ha detto de Zwan – spera che queste scuse aiuteranno a chiudere un capitolo difficile per le persone le cui vite hanno subìto un impatto diretto per i violenti abusi commessi tra il 1945 e il 1949”.

L’Indonesia dichiarò l’indipendenza il 17 agosto del 1945, ma l’Olanda si rifiutò di riconoscerla e combattè senza successo per mantenere il controllo del Paese. Il riconoscimento dell’indipendenza dell’Indonesia arrivò nel 1949. Secondo le autorità indonesiane, circa 40mila persone furono uccise durante l’operazione, mentre gli storici olandesi stimano che le vittime siano state circa 1.500.

In un rapporto stilato nel 1968 l’Olanda ammetteva “violenti abusi” commessi in Indonesia, affermando al tempo stesso che i soldati avessero condotto “un’azione di polizia” e che fossero spesso incitati da guerriglieri e attacchi terroristici contro di loro. Il governo olandese non ha mai processato nessun soldato in relazione alle uccisioni, nonostante le Nazioni unite condannarono gli attacchi definendoli “intenzionali e crudeli” già nel 1948. La settimana prossima De Zwaan si recherà nel Sulawesi Meridionale per incontrare alcune delle vedove che non hanno potuto partecipare alla cerimonia di oggi a causa delle cattive condizioni di salute.

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