Nuova Delhi (India), 23 nov. (LaPresse/EFE) – Sta scatenando forti polemiche in India la decisione delle autorità del tempio induista di Sabrimala, nello Stato del Kerala, di impedire l’accesso alle donne finché non sarà inventato un macchinario in grado di capire se hanno le mestruazioni, che secondo i costumi tradizionalisti rendono “impure” le donne. “Arriverà il giorno in cui verrà inventata una macchina per accertare se sia ‘il momento adeguato’ perché una donna possa entrare nel tempio. Solo allora discuteremo della possibilità di farle entrare”, ha detto il responsabile del tempio Prayar Gopalakrishnan nel corso di una conferenza stampa tenuta la settimana scorsa.

Le sue parole, tuttavia, non hanno avuto rilevanza fino a sabato scorso, quando è stata lanciata la campagna ‘Felici di sanguinare’, a cui hanno aderito numerose donne di tutto il Paese, contrarie “al patriarcato e al tabù” del periodo mestruale. “La campagna ‘Felici di sanguinare’ è stata lanciata per contrastare i tabù sulle mestruazioni e il sessismo a cui sono soggette le donne. La campagna riconosce le mestruazioni come un’attività naturale che non ha bisogno di essere nascosta”, affermano le attiviste su Facebook.

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