Nuova Delhi (India), 13 ago. (LaPresse/AP) – E’ durata poco la marcia verso il Parlamento convocata dal guru indiano Baba Ramdev, in sciopero della fame per protestare contro la corruzione nel Paese. L’uomo è stato infatti arrestato assieme ad alcuni dimostranti. Durante il corteo, convocato questa mattina, i manifestanti che da quattro giorni occupavano un piazzale di Nuova Delhi che ospita una fiera si sono arrampicati su una fila di mezzi della polizia, parcheggiati intorno all’area. Gli agenti hanno riferito che i dimostranti fermati saranno portati in uno stadio della periferia di Nuova Delhi per poi essere rilasciati in serata.

Baba Ramdev aveva dato un ultimatum al governo affinché fornisse entro ieri sera una risposta alle sue richieste, che però non è mai arrivata. Il guru ha quindi spinto i sostenitori a manifestare in modo pacifico e a non usare la violenza mentre la polizia li portava via. Nonostante il leader della protesta abbia dichiarato più volte di non appartenere ad alcun partito politico, alla manifestazione di oggi hanno partecipato diversi leader dei principali gruppi di opposizione. Tra questi Nitin Gadkari, presidente del partito di destra Bharatiya Janata, e il socialista Sharad Yadav.

Parlando questa mattina a una folla di persone a Nuova Delhi, Ramdev aveva detto ai sostenitori di prepararsi a finire in prigione durante la manifestazione. In seguito alla convocazione del corteo, le autorità hanno rafforzato la sicurezza attorno al Parlamento. Le strade che portano l’edificio sono piene di poliziotti armati e soldati paramilitari.

Oltre a contrastare la corruzione, Ramdev chiede inoltre che le autorità recuperino i miliardi di dollari che diversi indiani hanno ottenuto in modo illegale e poi nascosto in banche estere. “Rifiutate il Congresso, salvate il Paese”, ha urlato questa mattina ai sostenitori, che hanno reagito con applausi e ovazioni. “Il governo – ha proseguito il guru – è diventato completamente sordo, dobbiamo fare in modo che ci ascolti. Adesso la nostra protesta si sposterà da qui alla soglia del Parlamento”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata