Il ministero della Giustizia ha inviato a Oslo il ritiro della richiesta

Il mullah Krekar, ex leader del gruppo integralista Ansar al-Islam, sarà messo in libertà in Norvegia dopo che l'Italia ha ritirato la richiesta di estradizione, che era stata avanzata in quanto lo stesso Krekar era sospettato di avere diretto una rete terroristica che pianificava attacchi in Europa e Medioriente. Lo riferisce la procura generale norvegese, spiegando che cinque giorni fa il ministero della Giustizia italiano ha inviato una lettera al dipartimento omonimo norvegese in cui comunicava che il ritiro della richiesta sarebbe stato formalizzato entro qualche giorno. "La causa è che l'ordine di detenzione che costituiva la base della richiesta è stato revocato da una sentenza del 3 marzo in Italia. Non ci è stato comunicato né perché sia stato revocato, né perché la richiesta non sia stata ritirata prima", si legge nel comunicato della procura della Norvegia.

Il procuratore generale ha assicurato di non avere ricevuto "in nessun momento" segnali da parte delle autorità italiane di una misura di questo tipo, che in pratica implica la chiusura del caso in Norvegia. La Corte suprema norvegese aveva respinto lo scorso 23 novembre il ricorso di Krekar contro la sentenza di due tribunali di livello inferiore, il che lasciava nelle mani del governo la possibilità di inviare il mullah Krekar in Italia. Krekar, curdo-iracheno, 60 anni, era accusato dalla giustizia italiana di guidare Rawti Shax, una rete estesa in Europa ritenuta legata allo Stato islamico. A novembre del 2015 quindici persone furono arrestate in diversi Paesi perché accusate di partecipare a questa rete, in un'operazione coordinata dall'Unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione europea (Eurojust), a seguito di cinque anni di indagini condotte dai carabinieri. Mentre i tribunali norvegesi hanno ritenuto che il materiale raccolto fosse sufficiente ad autorizzare l'estradizione di Krekar e di un altro iracheno, la difesa del mullah ha denunciato che questi era vittima di manovre politiche delle autorità di Oslo.

Najmudd'in Ahmad Faraj, questo il nome del mullah, è arrivato in Norvegia come rifugiato nel 1991 e ha un ordine di espulsione a suo carico dal 2007 in quanto ritenuto una minaccia per la sicurezza nazionale, nonostante questo non si possa applicare per il rischio che venga torturato o ucciso in Iraq. Il mullah ha scontato diverse condanne detentive in Norvegia negli ultimi 10 anni, fra cui una condanna a due anni e 10 mesi per minacce gravi contro cittadini curdi e contro la leader conservatrice Erna Solberg, attuale capo del governo, e promotrice del suo ordine di espulsione come ministra.
 

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