Kastanies (Grecia), 6 feb. (LaPresse/AP) – Le autorità greche inizieranno a marzo i lavori per una recinzione di 10 chilometri sul confine con la Turchia per dissuadere il flusso di immigrazione illegale. Lo ha annunciato oggi a Kastanies il ministro dell’Ordine pubblico Christos Papoutsis, spiegando che la costruzione dovrebbe essere terminata entro l’inizio di settembre e costerà oltre 3 milioni di euro. La doppia recinzione, con quattro metri di filo spinato, si estenderà tra i villaggi di Kastanies e Nea Vyssa, nella regione di confine di Evros, vicino alla città nordorientale di Orestiada. La struttura sarà potenziata da una rete di videocamere a visione notturna che forniranno immagini in tempo reale a un nuovo centro di comando.

“Questa è un’opportunità che abbiamo di mandare un chiaro messaggio a tutta l’Ue che la Grecia è rispettosa dei suoi impegni di confine”, ha commentato Papoutsis, aggiungendo: “I trafficanti devono sapere che questa strada sarà per loro chiusa. La loro vita diventerà più difficile”. Durante la visita del ministro a Kastanies, circa 40 persone hanno protestato nelle vicinanze, sostenendo che la barriera sia una violazione dei diritti umani e non debba essere costruita in un momento in cui il Paese sta soffrendo una grave crisi economica. A controllare la situazione sono stati dispiegati circa 200 agenti di polizia, ma non si sono registrate violenze.

La Grecia ogni anno riceve migliaia di migranti illegali dalla Turchia. Gran parte del confine è segnato dal fiume Evros, e la recinzione coprirà un breve tratto lungo cui i due Paesi sono divisi dalla terra ed è più facile il passaggio. Oggi, tre uomini che sono stati visti entrare in Grecia in uno dei punti dove la struttura sarà innalzata, hanno riferito ad Associated Press di essere migranti illegali in fuga dalle violenze in Siria. Uno dei tre, che si è identificato solo con il nome Said, di 24 anni, spiega di aver camminato con i suoi compagni per sette giorni e di sperare di riuscire a raggiungere uno zio in Ungheria.

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