Anche in Italia saranno moltissimi gli appuntamenti per mantenere vivo il ricordo. Mattarella: "Per fare davvero i conti con la Shoah, allora, non dobbiamo rivolgere lo sguardo al passato"

Sono trascorsi 75 anni dal giorno in cui il mondo scoprì, e vide con i propri occhi, l'orrore. Lo fece attraverso lo sguardo incredulo dei soldati dell'Armata Rossa che entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, trovando i pochi superstiti dei milioni di ebrei deportati dai nazisti per la 'soluzione finale'. Il 27 gennaio è stato designato nel 2005 dall'Onu come Giorno della Memoria, per far sì che mai si dimentichino quegli orrori, e anche in Italia saranno moltissimi gli appuntamenti per mantenere vivo il ricordo, a partire dalla cerimonia ufficiale al Quirinale.

All'Angelus, anche Papa Francesco ha ricordato la ricorrenza "della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, simbolo della Shoah. Davanti a questa immane tragedia – ha detto il Pontefice – a questa atrocità, non è ammissibile l'indifferenza ed è doverosa la memoria. Siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più!".

Anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, ha stigmatizzato l'indifferenza che, ha sottolineato in una 'definizione d'autore' del termine per il vocabolario Zingarelli, "racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c'è limite all'orrore. L'indifferente è complice. Complice dei misfatti peggiori. L'alternativa, diceva Don Milani, è 'I care', 'me ne importa, mi sta a cuore'. È il contrario esatto del motto fascista 'Me ne frego'".

L'obiettivo delle cerimonie in programma è soprattutto quello di far comprendere alle giovani generazioni cosa accadde 75 anni fa. Ad esempio a Firenze, al Mandela Forum, ci sarà un grande evento con 7mila studenti da 86 scuole di tutta la Toscana. Anche in tv gran parte dei palinsesti, in particolare sulle reti generaliste, sarà dedicata al Giorno della Memoria. Perché per un giorno tutti possano rivedere, e ricordare, cosa l'uomo è stato capace di fare ad altri uomini in nome dell'odio, in un passato non troppo lontano.

Lunedì in mattinata Mattarella ha celebrato il Girono della Memoria al Quirinale. "Per fare davvero i conti con la Shoah, allora, non dobbiamo rivolgere lo sguardo al passato. Perché il virus della discriminazione, dell'odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell'uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano", ha detto il presidente della Repubblica.

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