Gerusalemme, 16 nov. (LaPresse/AP) – Continua a salire il bilancio dei morti del nuovo conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza. L’ultimo parla di 22 vittime tra i palestinesi, tra cui sei bambini. L’ultimo è un bimbo di 4 anni, ucciso stamattina insieme a un giovane nello schianto di un missile israeliano caduto vicino alle loro case a Jabaliya. Fermo da ieri invece a 3 il bilancio dei morti tra gli israeliani.

RAZZI SU TEL AVIV E GERUSALEMME. Bombardamenti si sono susseguiti per tutta la giornata sulla Striscia mentre missili partivano all’indirizzo del territorio Israeliano. Uno ha raggiunto l’area di Tel Aviv andando a finire in mare. Un altro è arrivato fino a Gerusalemme, dove sono risuonate le sirene, ma non ha prodotto danni. Tensione nella parte est della città. Diverse strade sono state chiuse e i controlli di polizia sono stati rafforzati. “Il venerdì – racconta Maria Rosa Vettoretto, della Piattaforma ong italiane in Medioriente – è la giornata di preghiera per i musulmani e la tensione, anche di solito, è sempre un po’ più alta”. In Cisgiordania l’Autorità nazionale palestinese ha chiesto ieri l’autorizzazione agli israeliani per manifestazioni a sostegno di Gaza e sono attese proteste.

PALESTINESI AVREBBERO ABBATTUTO UN CACCIA ISRAELIANO. Le brigate Izzeddin al Qassam di Gaza avrebbero abbattuto un aereo militare israeliano: lo hanno rivendicato su Twitter. “Le brigate al Qassam di Gaza hanno abbattuto un caccia israeliano sopra Gaza, mentre l’artiglieria israeliana sta bombardando in maniera casuale per impedire il recupero del relitto dell’aereo”, hanno scritto. Dopo di che hanno rivendicato il lancio di altri due missili M-75 verso Gerusalemme. Le forze armate israeliane smentiscono l’abbattimento.

COOPERANTI BLOCCATI A GAZA: “CITTA’ SPETTRALE”. A Gaza sono bloccati 8 cooperanti italiani che stanno tentando di avere tutte le autorizzazioni per uscire attraverso il valico di Heretz. “Senti? Questo è un F16. Adesso si abbassa e poi lancia”, racconta Meri Calvelli, di Acs (Associazione di cooperazione e solidarietà), raggiunta al telefono. “Gaza sembra una città spettrale – spiega -. E’ tutto fermo e immobile. Ogni tanto arriva una bomba. I droni girano in continuazione sulle nostre teste per controllare la situazione. Di solito il venerdì ci sono matrimoni, c’è movimento negli alberghi. Oggi non gira nessuno, è tutto deserto”.

ISRAELE CONVOCA 16MILA RISERVISTI. Intanto L’esercito israeliano ha convocato 16mila riservisti in vista di una possibile invasione nella Striscia, ha fatto sapere una portavoce delle forze armate di Tel Aviv. Per il momento, però, da quello che si può vedere dall’interno, non sembrano pronti. E’ vero, ammette Calvelli, che a Gaza vive da 10 anni, che lungo il confine ci sono molti carri armati. Ma si tratta, spiega, di una presenza costante a protezione della buffer zone, l’area cuscinetto realizzata dagli israeliani che separa la Striscia dal territorio dello Stato ebraico. “Se l’invasione fosse imminente – dice – i carri armati lungo il confine sarebbero molti di più”.

PREMIER EGIZIANO IN VISITA A GAZA, PIANGE IN OSPEDALE. Stamane a Gaza è andato in visita il premier egiziano Hesham Kandil. Le due parti si erano impegnate alla tregua durante la sua visita, ma il cessate il fuoco non ha retto e sono continuate le ostilità. Kandil ha visitato l’ospedale al-Shifa di Gaza, dove ha visto il corpo senza vita di un bambino di quattro anni ucciso in un raid israeliano. Il premier egiziano ha pianto. “Quello che ho visto oggi nell’ospedale, i feriti e i martiri, il martire Mohammad Yasser, il cui sangue è ancora sulle mie mani e sui miei vestiti, sono cose su cui non possiamo tacere”, ha detto. “L’Egitto – ha aggiunto – farà ogni sforzo possibile per fermare l’aggressione e per raggiungere una tregua”.

85 MISSILI IN TRE QUARTI D’ORA. Stamane circa 85 missili sono esplosi a Gaza nell’arco di 45 minuti, facendo salire in aria dense nubi di fumo nero. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver preso di mira basi sotterranee usate da militanti palestinesi per sparare razzi verso il territorio dello Stato ebraico. Nel corso della notte i militanti hanno lanciato decine di razzi.

COLPITO MINISTERO DELL’INTERNO. Anche il ministero dell’Interno e quello degli Affari sociali della Striscia di Gaza sono stati colpiti e pesantemente danneggiati dai missili lanciati dagli aerei da combattimento israeliani. Una casa disabitata di proprietà di un alto ufficiale di Hamas è stata colpita da un missile sparato da un jet israeliano. Un altro ordigno ha raggiunto invece un edificio che ospita un generatore di corrente, situato vicino alla casa del primo ministro Ismail Haniyeh.

UCCISA LA FIGLIA DI UN FOTOREPORTER BBC, LA FOTO SU TWITTER. Ha fatto il giro del mondo poi la foto che ritrae un fotoreporter della Bbc, Jihad Misharawi, con in braccio la figlia di 11 mesi, rimasta uccisa in un raid aereo. A diffonderla è stato il responsabile esteri della televisione inglese, Jon Williams, che l’ha pubblicata su Twitter. Situazione fotocopia quella di Khaled Tafesh, che ha perso una bimba di 10 mesi. “Che cosa ha fatto? Ha forse sparato dei razzi?”, ha detto rivolgendosi ai giornalisti. La bambina è stata colpita alla testa da una scheggia, dopo che un missile era caduto su un campo vicino alla sua casa. L’uomo, 23enne, stava aspettando davanti all’obitorio dell’ospedale al-Shifa di Gaza per tenere il funerale della sua unica figlia.

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