Raid americano in Siria: il numero uno dell'Isis si è fatto saltare in aria circondato dalle forze Usa. Il presidente americano: "E' morto come un codardo, uccidendo anche i suoi 3 figli"

 "Abu Bakr Al-Baghdadi è morto". Le voci sulla fine del leader dell'Isis si rincorrevano da ore quando Donald Trump ha dato l'annuncio dalla Casa Bianca. Il tutto è avvenuto in un raid Usa nel nord della Siria, nella provincia di Idlib: le forze speciali statunitensi sono arrivate con otto elicotteri, hanno fatto irruzione nel compound in cui il terrorista si nascondeva e a un certo punto Al-Baghdadi è finito in un tunnel senza uscita al termine del quale si è fatto esplodere, uccidendo con sé tre dei figli che erano con lui. "Non faceva altro che urlare e piangere mentre correva in questa galleria", ha raccontanto Trump fornendo i dettagli del blitz, "è morto come un cane, da codardo".

Il tycoon ha seguito tutto in diretta dalla Situation room, la sala della Casa Bianca destinata alle riunioni più sensibili, proprio come nel 2011 l'allora presidente Barack Obama aveva fatto con il raid in cui in Pakistan era stato ucciso Osama bin Laden. "È stato come guardare un film", ha detto Trump. Che il paragone con Obama sembra avercelo chiaro in mente: "Bin laden è stato un obiettivo importante, ma Al-baghdadi è stato un obiettivo ancora più importante", ha dichiarato il repubblicano. I test del Dna sono stati effettuati subito sul posto, dopo il prelevamento di parti del corpo di Al-Baghdadi da parte dei soldati: "15 minuti dopo l'uccisione c'è stata una telefonata rapida in cui mi è stato confermato che si trattava di Al-Baghdadi", ha riferito il presidente Usa. Non è morto né è rimasto ferito nessun soldato americano, mentre sono deceduti molti miliziani e anche due mogli di al-Baghdadi.

Il blitz è una boccata d'ossigeno per Trump dopo le critiche seguite alla sua decisione di ritirare i soldati dalla Siria abbandonando i curdi, alleati degli Usa nella lotta contro l'Isis. Il raid, però, non è stato solo a targa Usa, ma è stato possibile grazie alla collaborazione proprio con i curdi, nonché con diversi Paesi, che Trump ha ringraziato: "sono stati molto utili soprattutto i curdi, ma anche Russia, Siria, Turchia e Iraq", ha detto il tycoon. E poco dopo da Baghdad hanno fatto sapere che sono stati i servizi iracheni a individuare il nascondiglio e riferirlo a Washington. Mosca, tuttavia, per bocca del suo ministero della Difesa,ì solleva dubbi sulla "ennesima morte" del leader dell'Isis, dicendo di non avere "informazioni affidabili".

Pur affermando che "catturare o uccidere Al-Baghdadi era la priorità assoluta della mia amministrazione", Trump ha riconosciuto che "la morte di Al-Baghdadi non fermerà l'Isis". E questo è il leitmotiv delle reazioni internazionali: è una tappa importante, ma la battaglia contro l'Isis va avanti dicono dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Emmanuel Macron, da Boris Johnson a Bejamin Netanyahu. "Congratulazioni e sostegno al presidente Trump, agli uomini e le donne impegnati senza sosta nella comune lotta contro il terrorismo", ha twittato dall'Italia il premier Giuseppe Conte. E intanto i curdi fanno sapere che, in un altro raid, è stato ucciso anche il portavoce dell'Isis e braccio destro di Al-Baghdadi, Abu Hassan al-Muhajir.

La notizia giunge in un periodo di intensa attività militare nel nord della Siria, dove la Turchia il 9 ottobre ha lanciato un'offensiva contro i curdi. Il capo dell'Isis, autoproclamatosi califfo nel 2014, aveva un tempo retto le sorti di 7 milioni di persone a cavallo fra Siria e Iraq. Ma, nonostante la permanenza di combattenti, il califfato territoriale dell'Isis è stato dichiarato sconfitto dagli statunitensi a marzo di quest'anno, dopo il crollo dell'ultima roccaforte in Siria.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata