Il Cairo (Egitto), 15 giu. (LaPresse/AP) – “Isolate i membri dell’ex regime tramite le urne”. Questo l’appello lanciato dai Fratelli musulmani agli elettori egiziani, che domani e domenica voteranno nel ballottaggio delle elezioni presidenziali, scegliendo tra il candidato del gruppo islamico, Mohammed Morsi, e Ahmed Shafiq, ex primo ministro del governo di Hosni Mubarak. Ieri la Corte costituzionale egiziana ha ordinato lo scioglimento del Parlamento, affermando che un terzo dei deputati fosse stato eletto in maniera illegale, e ha confermato che Shafiq può candidarsi alle presidenziali. Secondo i Fratelli, la decisione della Corte va contro le conquiste della rivoluzione popolare dell’anno scorso. La sentenza lascerà il Paese senza un Parlamento e concentra ancora di più i poteri nelle mani della giunta militare. Un funzionario che ha chiesto di rimanere anonimo ha detto al giornale ufficiale al-Ahram che i generali eserciteranno il potere legislativo finché non sarà eletto un nuovo Parlamento o finché non sarà stilata una nuova Costituzione.

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