Il Cairo (Egitto), 13 dic. (LaPresse/AP) – Il Carter center, organizzazione non governativa fondata dall’ex presidente Usa Jimmy Carter, ha fatto sapere che non invierà i suoi osservatori a seguire il referendum sulla Costituzione egiziana. Spiega infatti, nel comunicato emesso oggi, che Il Cairo ha pubblicato troppo tardi le norme di comportamento per i delegati, impedendo di condurre “una valutazione esauriente di tutti gli aspetti del processo referendario”.

Intanto, venti gruppi egiziani per i diritti umani hanno emesso una dichiarazione congiunta lanciando l’allarme per il rischio di frodi nel referendum. Nel testo esprimono in particolare preoccupazione per il fatto che sia un consiglio a controllo statale a rilasciare i permessi per il monitoraggio del processo di voto, che in passato erano emessi direttamente dalla commissione elettorale. Le organizzazioni egiziane nella dichiarazione si dicono “profondamente preoccupate per i potenziali brogli durante o dopo il referendum” e “mettono in guardia sul fatto che il clima in cui la consultazione sarà condotta non preannucia un processo elettorale giusto”.

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