L’Aia (Olanda), 11 nov. (LaPresse/AP) – La Corte internazionale di giustizia ha stabilito che la Cambogia ha la sovranità sul promontorio, conteso con la Thailandia, su cui sorge il tempio di Preah Vihear. Il verdetto risponde a una richiesta presentata nel 2011 Phnom Penh, che chiedeva una interpretazione della sentenza emessa dalla stesso tribunale nel 1962 per chiarire il termine ‘vicinanza’. In una decisione unanime, i giudici delle Nazioni unite hanno stabilito che il verdetto diede la sovranità alla Cambogia affermando che la Thailandia avesse “l’obbligo di ritirare dal territorio i suoi esercito, forze di polizia o altre guardie stazionate lì”. Il vice premier e ministro degli Esteri cambogiano, Hor Namhong, ha commentato ai giornalisti definendo la decisione “abbastanza buona”. Il ministro degli Esteri thailandese, Surapong Tovichakchaikul, ha invece detto che il verdetto include “risultati soddisfacenti per entrambe le parti”, che lavoreranno insieme per applicarlo.

Secondo l’ambasciatore della Thailandia in Olanda, Virachai Plasai, la Cambogia non ha ottenuto quello che voleva, perché i giudici hanno solo delimitato “piccole aree” intorno al tempio. Nel fine settimana, intanto, soldati di entrambe le parti hanno stazionato vicino all’antico tempio, in vista dell’annuncio. Gli abitanti della zona temono che la decisione apra la via a nuovi scontri tra i militari. Nel 2011, la Corte dell’Aia creò una zona demilitarizzata intorno all’edificio, dopo che combattimenti causarono la morte di 20 persone e migliaia di sfollati.

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